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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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<strong>di</strong> attori che recitavano nella nostra l<strong>in</strong>gua, e vi era una <strong>in</strong>teressante produzione<br />

libraria legata pr<strong>in</strong>cipalmente al lavoro <strong>del</strong>lo stampatore John Wolfe, il quale<br />

pubblicò <strong>in</strong> Inghilterra sia opere <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua sia opere italiane <strong>in</strong> traduzione, tra<br />

cui Aret<strong>in</strong>o e Machiavelli. Tra i più noti nomi <strong>di</strong> questo gruppo <strong>di</strong> personaggi<br />

<strong>in</strong>nanzitutto vi fu l’<strong>in</strong>glese John Florio 217 , <strong>di</strong> <strong>orig<strong>in</strong>i</strong> italiane, <strong>in</strong>segnante presso<br />

la Corte elisabettiana, e ancora traduttore e calligrafo per sua maestà; Giacomo<br />

Castelvetro, esule protestante, catturato dalla Inquisizione, e scampato al rogo<br />

grazie all’<strong>in</strong>tervento <strong>del</strong>l’ambasciatore <strong>in</strong>glese a Venezia, Sir Dudley Carleton.<br />

La m<strong>in</strong>accia <strong>di</strong> un <strong>in</strong>cidente <strong>di</strong>plomatico impedì l’esecuzione <strong>del</strong>la condanna<br />

contro questo sud<strong>di</strong>to <strong>del</strong>la Corona <strong>in</strong>glese 218 , il che <strong>di</strong>mostra il potere che<br />

l’Inghilterra stava assumendo <strong>in</strong> ambito europeo 219 .<br />

104<br />

I rapporti più stretti dal punto <strong>di</strong> vista culturale furono forse <strong>in</strong>trattenuti<br />

con Venezia e con la Toscana, con cui fu <strong>in</strong>staurata per lungo tempo una salda<br />

tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> scambio d’ambascerie, sebbene <strong>in</strong>terrotta, almeno a livello<br />

ufficiale, durante il periodo elisabettiano. Tra i vari toscani all’epoca residenti<br />

<strong>in</strong> Inghilterra, figura ancora oggi misteriosa e meritevole <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> più<br />

approfon<strong>di</strong>ti è Petruccio Ubal<strong>di</strong>ni, storico e letterato fiorent<strong>in</strong>o, che si presume<br />

nato nel 1524 e morto <strong>in</strong>torno agli ultimi anni <strong>del</strong> se<strong>di</strong>cesimo secolo a Londra,<br />

città <strong>in</strong> cui visse per lungo tempo, gravitando attorno alla corte dei Tudor, da<br />

quella <strong>di</strong> Enrico VIII a quella <strong>di</strong> Elisabetta I. La sua figura si <strong>in</strong>serisce appieno<br />

nel contesto culturale appena descritto e ne è forse uno dei rappresentati<br />

migliori. Cercando <strong>di</strong> riempire il vuoto ‘istituzionale’ creatosi a seguito <strong>del</strong>la<br />

rottura tra i due paesi, Ubal<strong>di</strong>ni si offrì ad entrambi come <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>ario. E se la<br />

sua carriera <strong>in</strong> Inghilterra e <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> non fu poi così esaltante da renderlo figura<br />

<strong>di</strong> primo piano, le sue vicende e le sue opere, ma soprattutto le relazioni<br />

storiche, ne fanno comunque un personaggio fondamentale nell’ambito dei<br />

rapporti anglo-italiani <strong>di</strong> questo periodo, per cui vale la pena allontanarci per<br />

un momento dalla vita <strong>del</strong>la sfortunata reg<strong>in</strong>a scozzese per fornire alcuni<br />

dettagli biografici sull’autore.<br />

217 Su Florio si veda ancora M. WYATT, op. cit. e S. POLICARDI, John Florio e le relazioni<br />

culturali anglo-italiane agli albori <strong>del</strong> XVII secolo, 1947.<br />

218 Su Castelvetro si veda C. FRANCESCHINI, Nostalgie <strong>di</strong> un esule. Note su Giacomo<br />

Castelvetro (1546-1616), <strong>in</strong> “Cromohs”, 8, 2003, pp. 1-13, testo <strong>di</strong>sponibile on l<strong>in</strong>e su<br />

http://www.cromohs.unifi.it/8_2003/francesch<strong>in</strong>i.html.<br />

219 Si vedano ROSSI e WYATT, opp. citt.

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