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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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alla Reg<strong>in</strong>a d’Inghilterra l’offesa ch’a lei faceva, così egli scordasse il tutto,<br />

l’amasse, rispettasse, et obe<strong>di</strong>sse come se li fusse madre, dandogli <strong>in</strong> ultimo<br />

con il segno <strong>del</strong>la mano et con al voce, <strong>di</strong>cendo In nom<strong>in</strong>e patris, la sua<br />

bene<strong>di</strong>tione per portarli; poi messasi a g<strong>in</strong>occhi sopra un gran coss<strong>in</strong>o <strong>di</strong><br />

velluto cremes<strong>in</strong>o <strong>di</strong>sse il Credo ad alta voce rendendo testimonio <strong>del</strong>la fede<br />

nella quale moriva, et fece una confessione generale <strong>del</strong>le sue colpe con molte<br />

orationi che <strong>di</strong>sse <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o, pregando ogni qual volta la sua famiglia <strong>di</strong> pregar<br />

Id<strong>di</strong>o per la sua fermezza: et avvic<strong>in</strong>andosi il Boia per accomodarla, con il<br />

medesimo Imperio <strong>di</strong> prima lo ributtò senza che ar<strong>di</strong>sse toccarla,<br />

comandandogli <strong>di</strong> non eseguir l’officio suo, se prima ella non glie ne faceva<br />

segno. Et <strong>di</strong>cendoli il Milort che l’hora passava, ella voltatasi ad una <strong>del</strong>le sue<br />

donne la chiamò che li venisse a bendar gl’occhi et accomodar il colare <strong>del</strong>la<br />

vesta, che bisognò che fusse strass<strong>in</strong>ata sopra il palco, che non vi voleva<br />

andare, et tremandogli la mano, ella medesima con le sue proprie l’aiutava.<br />

Bendati gli occhi et accomodato il collo rivoltatasi a suoi li <strong>di</strong>sse l’ultimo A<br />

Dio; et tornatasi a metter <strong>in</strong> genocchion con le man gionte fece segno al Boia <strong>di</strong><br />

far l’officio suo; il qual con una Cetta <strong>in</strong> doi colpi li mozzò la testa che poi<br />

levata dalla bruttura <strong>del</strong> sangue fu messa alla vista <strong>del</strong> populo, che era fuori,<br />

sopra una fenestra <strong>del</strong>la sala sopra un cuss<strong>in</strong>o <strong>di</strong> velluto, dove stata un mezzo<br />

quarto d’hora dopo che le sue genti furono <strong>di</strong> novo messe prigioni, et il corpo<br />

aperto et imbalsamato. Et <strong>in</strong> Londra per 24 hore sonorno le campane, tirorno<br />

artegliaria et fecero fuochi segno <strong>di</strong> allegrezza. Morte o per <strong>di</strong>r meglio martirio<br />

molto compassionevole, et che <strong>in</strong> questa Corte ha messo gran<strong>di</strong>ssima mestizia,<br />

per esser frescha anco la memoria quando vi era Reg<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Francia, et il Re et<br />

Reg<strong>in</strong>acon tutta la nobiltà ne portano il dolo: che è quanto mi è parso <strong>di</strong><br />

scrivere a V.S. alla quale con il Sig. Fabritio mio fratello che si porta benissimo<br />

bacio le mani, che il Signor la conservi et prosperi con il Sig. Carlo, Sig. Andre<br />

et Signora Lucretia et tutti li put<strong>in</strong>i.<br />

Di Parigi il <strong>di</strong> 14 Marzo 1587<br />

Di V.S.<br />

Come Figliuolo et Servitore Affezionatiss.<br />

Sartorio Loscho<br />

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