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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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<strong>di</strong>re che il popolo dette la legge al suo Re et che per forza <strong>in</strong> questo maneggio<br />

gli havesse fatto fare ogni cosa. Et licentiatosi il conte <strong>di</strong> Morton se n’andò<br />

nella camera <strong>del</strong> Re, nella quale vi ritrovò parimente il conte <strong>di</strong> Lenox suo<br />

padre, et con ambedue parlò <strong>di</strong>scorrendo quanto era passato nel ragionamento<br />

tra la Reg<strong>in</strong>a et lui, et pensavano al modo come potessero governarsi per dar<br />

compimento all’<strong>in</strong>tento loro, et fu risoluto che sotto spetie <strong>di</strong> amorevolezza il<br />

Re anderebbe a dormire con la Re<strong>in</strong>a et per placarla et con farli ancora credere<br />

d’esser pentiti <strong>del</strong> caso seguito <strong>di</strong> David, et che pensavano <strong>in</strong> ogni maniera <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfarla levando quei c<strong>in</strong>quecento huom<strong>in</strong>i posti alla guar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> palazzo,<br />

togliendo via l’armi et permettendo ai domestici et servitori <strong>del</strong>la Re<strong>in</strong>a<br />

d’entrar et uscire a lor beneplacito, per <strong>di</strong>mostrar che ella fosse padrona<br />

assoluta et libera afatto, dove che ritrovandosi il Re et la Re<strong>in</strong>a <strong>in</strong>sieme<br />

<strong>di</strong>visando più cose, ella con dolcissimo mo<strong>di</strong> per muovere il Re entrò a parlare<br />

<strong>di</strong> David et quanto nel fatto fosse successo <strong>in</strong> <strong>di</strong>sprezzo e tanto suo vituperio,<br />

dando occasione <strong>di</strong> parlare al mondo et <strong>di</strong> credere ognuno e bene e male, come<br />

gli venisse <strong>in</strong> pensiero, et maggiormente fra pr<strong>in</strong>cipi gran<strong>di</strong> et <strong>in</strong> particolare<br />

nella Francia, ove lei virtuosissimamente per tanto tempo havea vissuto, ma<br />

che dovesse egli avvedersi a buon hora che ciò che coloro avevano fatto <strong>in</strong><br />

<strong>di</strong>sprezzo <strong>di</strong> lei natural loro Re<strong>in</strong>a, dopo la sua ru<strong>in</strong>a, dovea haver ferma<br />

speranza <strong>di</strong> rovv<strong>in</strong>ar ancho se stesso, non havendo veruna autorittà <strong>in</strong> quel<br />

Regno che per mezzo <strong>di</strong> lei. Et conoscendo il Re molto bene il parlar <strong>del</strong>la<br />

Re<strong>in</strong>a <strong>di</strong>sse che ciò era vero, et che ella havea gran ragione a dolersi et essere<br />

<strong>di</strong> malavoglia, et <strong>di</strong>mandato a lei che strada si potesse tenere per dar riparo a<br />

quei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni; ella <strong>di</strong>sse che vi era ancho rime<strong>di</strong>o purch’egli volesse attenersi<br />

al suo consiglio, et metterlo <strong>in</strong> essecutione et darli la fede sua <strong>di</strong> non scoprir<br />

l’animo loro a persona; la qual cosa li fu promessa e così passarono la giornata<br />

seguente, et venendo la sera, come la Re<strong>in</strong>a et il Re hebbero cenato, tutti i<br />

Signori <strong>del</strong> Consiglio si ritirorno, et loro Maestà se ne andorno <strong>in</strong>sieme a<br />

dormire, et mentre che amendue si spogliavano comandò la Re<strong>in</strong>a<br />

segretamente che si chiamasse un suo scu<strong>di</strong>ero <strong>di</strong> scuderia nom<strong>in</strong>ato Arsqu<strong>in</strong>,<br />

al quale or<strong>di</strong>nò che alle 4 hore <strong>di</strong> notte non mancasse <strong>di</strong> ritrovarsi <strong>in</strong> un tal<br />

luogho con c<strong>in</strong>que cavalli tra quali uno ne fosse acconcio da portar <strong>in</strong> groppa.<br />

Era il luogo dentro il palazzo sopra un cimiterio ove poco lontano era una<br />

piccola falsa porta <strong>in</strong>usitata, et andato ciascheduno a dormire ritiratosi alle sue<br />

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