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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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da quelli provenienti da cattolici impegnati, offrono una visione sempre<br />

empatica degli avvenimenti, ma più <strong>di</strong>staccata e meno sentenziosa nella<br />

narrazione.<br />

64<br />

L’unione con Darnley <strong>in</strong> tutte le sue fasi è al centro <strong>del</strong>l’attenzione <strong>del</strong>lo<br />

scrittore, il quale circa le motivazioni che portarono alla scelta <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> spiega<br />

che la Reg<strong>in</strong>a «per acquistar buona parte nell’Inghilterra e massime la cattolica<br />

fazione, volse pigliar per marito un suo secondo cug<strong>in</strong>o, figlio <strong>del</strong> conte <strong>di</strong><br />

Lenox» congiungendo così «l’una pretensione con l’altra, <strong>di</strong>scendendo<br />

amendue dalla predetta sorella maggiore <strong>del</strong>l’ultimo Re Enrico d’Inghilterra».<br />

Rispettosa dei sud<strong>di</strong>ti, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, <strong>Maria</strong> domandò «il parere a tutti i Signori <strong>del</strong><br />

suo consiglio, la maggior parte de quali la <strong>di</strong>ssuadeva». Solo il segretario<br />

Rizio, conoscendo i sentimenti <strong>di</strong> entrambi si impegnò a favore <strong>di</strong> quella<br />

unione, alla quale si oppose anche la Reg<strong>in</strong>a d’Inghilterra, la quale «hebbe<br />

molto per male» che avvenisse senza il suo consenso 106 . Il memoriale racconta<br />

che col tempo nacquero <strong>in</strong> Scozia «molte controversie et sospetti, et massime<br />

per le cose <strong>del</strong>la Religione» che portarono a numerose ribellioni contro la<br />

reg<strong>in</strong>a la quale lottava per «rimetter[la] <strong>in</strong> pie<strong>di</strong>». I ribelli trovarono il punto<br />

debole <strong>di</strong> <strong>Maria</strong> nel suo rapporto con Riccio, il quale «era <strong>di</strong>venuto segretario<br />

<strong>di</strong> Stato, et haveva gran cre<strong>di</strong>to, et governava assai, dove che sospettavano<br />

molti <strong>di</strong> qualche cosa che non è alle volte <strong>di</strong>fficile a credere <strong>del</strong>le pr<strong>in</strong>cipesse et<br />

altre signore importanti», ovvero che un legame amoroso unisse reg<strong>in</strong>a e<br />

segretario. A facilitare il compito dei ribelli fu il comportamento <strong>del</strong> Re, il<br />

quale sperava <strong>di</strong> esser <strong>in</strong>coronato, e «con il consiglio d’alcuni si <strong>di</strong>mostrava<br />

altiero, superbo, et <strong>in</strong> qualche parte arrogante», dando pr<strong>in</strong>cipio a un «general<br />

o<strong>di</strong>o contra se stesso». Per vendetta contro la reg<strong>in</strong>a dunque i baroni fecero<br />

<strong>in</strong>tendere al Re «che David havesse più cre<strong>di</strong>to con la Re<strong>in</strong>a che lui […],<br />

aggiungendo per avventura più cose assai che non erano vere», conv<strong>in</strong>cendolo<br />

ad unirsi a loro nella organizzazione <strong>di</strong> una congiura contro <strong>Maria</strong> e<br />

nell’esecuzione <strong>del</strong> Segretario. Un gran numero <strong>di</strong> baroni si presentò nella<br />

stanza, ove <strong>Maria</strong> era <strong>in</strong>tenta a cenare con i suoi più fe<strong>del</strong>i, per punire «quel<br />

poltrone (…), il quale non merita haver quel luogo nè tanti favori», e trasc<strong>in</strong>ato<br />

il segretario nella stanza attigua lo uccise con c<strong>in</strong>quantadue pugnalate, mentre<br />

la <strong>Stuarda</strong> nulla poté per impe<strong>di</strong>re il <strong>del</strong>itto, perché trattenuta con la forza e con<br />

106 Ivi, pp.66-69.

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