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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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l’autorità <strong>di</strong> sua santità, non s’ha avuto rispetto, per sod<strong>di</strong>sfar agli eretici,<br />

<strong>di</strong> <strong>del</strong>iberare negli Stati <strong>di</strong> sospendere le provenzioni e le annate, e<br />

annullare la pragmatica accordata già molti anni or sono 91 .<br />

Quest’ultima riflessione spiega chiaramente il ruolo politico marg<strong>in</strong>ale<br />

che il Papato svolge <strong>in</strong> quegli anni e l’impegno retorico <strong>di</strong> Soriano nella stesura<br />

<strong>di</strong> questo testo, che pr<strong>in</strong>cipalmente tratta il tema religioso, rivela altresì<br />

l’impegno ideologico che l’autore assume <strong>in</strong> maniera personale, costruendo un<br />

testo dalla forte carica persuasiva, che mira a conv<strong>in</strong>cere il lettore <strong>del</strong>la<br />

necessità <strong>di</strong> conservare la religione – cattolica si <strong>in</strong>tende – come collante per<br />

evitare la rov<strong>in</strong>a degli Stati. In questi sforzi <strong>in</strong>tellettuali è percepibile il timore<br />

per le profonde trasformazioni che affliggevano la società c<strong>in</strong>quecentesca.<br />

Questo testo anticipa gli esiti <strong>di</strong> una fortunata unione artistica, quella tra<br />

le vicende <strong>del</strong>la <strong>Stuarda</strong> e l’impegno religioso, che caratterizzerà pressoché<br />

tutte le scritture f<strong>in</strong>zionali tra C<strong>in</strong>que e Seicento.<br />

Anche il successore Marcantonio Barbaro, nel 1564, de<strong>di</strong>ca larga parte<br />

<strong>del</strong>la sua relazione al problema <strong>del</strong>la <strong>di</strong>visione <strong>del</strong>la chiesa cattolica, rivelando<br />

un particolare che è utile riportare:<br />

Era senza dubbio la causa pr<strong>in</strong>cipale e la ra<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>le eresie, nata nei<br />

gran<strong>di</strong>: ma come nata e accresciuta fosse, ora da me sarà a vostra serenità<br />

<strong>di</strong>mostrato. La casa <strong>di</strong> Guisa (e primieramente <strong>di</strong> Lorena) <strong>in</strong> tempo <strong>di</strong><br />

Francesco II governava quasi sola il regno <strong>di</strong> Francia […]. Per questa<br />

cagione adunque il re <strong>di</strong> Navarra e Condè (poiché conobbero ch’essi i<br />

quali eran <strong>del</strong> sangue reale, e più alla corona vic<strong>in</strong>i d’ogn’altro, dopo i<br />

fratelli <strong>del</strong> re, erano <strong>in</strong> poca stima avuti, e dall’altro canto che la casa <strong>di</strong><br />

Guisa, che non era <strong>del</strong> sangue, anzi d’orig<strong>in</strong>e forestiera sola dom<strong>in</strong>ava<br />

con tanta autorità e reputazione) <strong>del</strong>iberarono non solamente <strong>di</strong><br />

deprimerla, ma anco forse, come fu detto, <strong>di</strong> levar al car<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> Lorena<br />

la propria vita. Per il qual effetto parve loro che non fosse alcuna strada<br />

più facile né più espe<strong>di</strong>ente, ch’eccitar d’ogni parte e commuover gli<br />

eretici a prender l’armi contra essa casa <strong>di</strong> Guisa […] e s’andavano<br />

spargendo ogni dì per tutta la corte e per il regno molti libelli stampati, e<br />

scritti <strong>di</strong>ffamatori contra la suddetta casa In questo stato io ritrovai il<br />

regno <strong>di</strong> Francia quando giunsi a corte. […][con] la giustizia violata e<br />

macchiata, l’<strong>in</strong>imicizie gran<strong>di</strong> e importanti, le passioni e gli umori dei<br />

potenti, gli <strong>in</strong>teressi e occasioni dei pr<strong>in</strong>cipi, la confusion <strong>del</strong>la religione,<br />

la <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza e turbolenza <strong>del</strong> popolo, gli animi se<strong>di</strong>ziosi e empi dei<br />

più gran<strong>di</strong> […] e questa così gran mutazione non è derivata, come<br />

l’esperienza ci ha <strong>di</strong>mostrato, da altro fonte che da quello <strong>del</strong>la religione,<br />

la quale ha voluto la maestà <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a che resti nel mondo immaculata; e s’è<br />

veduto sempre la rov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> quelli che han cercato <strong>di</strong> levarla o<br />

91 M. SORIANO, Relazione <strong>di</strong> Francia, cit. pp. 105-150.<br />

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