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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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ipreso i rapporti con <strong>Maria</strong>, <strong>di</strong>ventata nel frattempo una pala<strong>di</strong>na <strong>del</strong><br />

cattolicesimo 157 .<br />

86<br />

La motivazione va ricercata nell’ambiguità che deriva dal far vestire a<br />

<strong>Maria</strong> i panni <strong>di</strong> ero<strong>in</strong>a cattolica, <strong>in</strong> considerazione <strong>di</strong> vicende biografiche che<br />

raccontano <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>i, complotti, tra<strong>di</strong>menti e <strong>di</strong> una passionalità che la<br />

letteratura antagonista cercò il più possibile <strong>di</strong> sottol<strong>in</strong>eare.<br />

A riguardo è <strong>in</strong>teressante la descrizione che l’ambasciatore veneto<br />

Giovanni Correr 158 fa <strong>del</strong>la <strong>Stuarda</strong> nella sua Relazione <strong>di</strong> Francia 159 , che tra<br />

quelle da me analizzate è la più s<strong>in</strong>golare. L’autore ripropone alcuni dei temi<br />

ricorrenti nella tra<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>scutendo, ad esempio, la moralità <strong>del</strong>la scozzese,<br />

<strong>del</strong>la quale l’ambasciatore ha una op<strong>in</strong>ione nel complesso critica, il che rende<br />

questa relazione orig<strong>in</strong>ale tra i testi a me noti.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio negativo sulla sua moralità, le vicende sono<br />

comunque descritte come degne <strong>di</strong> compassione perché<br />

chi esam<strong>in</strong>a la sua vita la quale non arriva ancora a ventisette anni, la<br />

vedrà dal pr<strong>in</strong>cipio <strong>del</strong> suo nascimento al presente sì piena <strong>di</strong> notabili<br />

accidenti, che la grandezza loro <strong>in</strong>duce meraviglia e la varietà <strong>di</strong>lettazione<br />

a chi gli ascolta<br />

Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, consapevole che le vicende <strong>del</strong>la rocambolesca vita <strong>del</strong>la <strong>Stuarda</strong><br />

attirano la curiosità degli ascoltatori (lettori) Correr non può fare a meno <strong>di</strong><br />

illustrarle.<br />

Questi travagli però hanno una spiegazione precisa:<br />

Mentre essa ebbe il timore <strong>di</strong> Dio <strong>in</strong>nanzi agli occhi, e cura <strong>del</strong>l’onor suo,<br />

si mantenne e regnò con gran<strong>di</strong>ssimo stupore <strong>di</strong> ognuno. E pareva cosa<br />

troppo meravigliosa che una giov<strong>in</strong>etta allevata nelle <strong>del</strong>izie, non solita a<br />

governare, senza il consiglio <strong>di</strong> persona confidente, potesse resistere a<br />

tutti quei pr<strong>in</strong>cipali che l’erano <strong>in</strong>torno, né altro cercavano che <strong>di</strong><br />

scostarla dalla religione cattolica. Pur essa governandosi con giu<strong>di</strong>zio,<br />

157 Nella sua Relazione <strong>di</strong> Roma, <strong>del</strong> 1569, il veneziano Paolo Tiepolo scrive che «Alla<br />

reg<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Scozia prestò il Papa favore mentr’ella <strong>di</strong>fendeva la religione cattolica e se stessa; ma<br />

dopo che pervenne <strong>in</strong> mano de’ suoi nemici e che fuggi <strong>in</strong> Inghilterra, non può fare altro che<br />

dolersi», E. ALBÈRI, L’<strong>Italia</strong> nel secolo decimo sesto ossia le relazioni degli ambasciatori<br />

veneti preso gli stati italiani nel XVI secolo, tomo IV, Firenze, Società E<strong>di</strong>trice Fiorent<strong>in</strong>a,<br />

1858, p. 188. Qualche anno prima Giacomo Soranzo, nella sua Relazione <strong>di</strong> Roma <strong>del</strong> 1565<br />

scrisse: «La Reg<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Scozia è amata da sua santità stimandola cattolica, ed ha avuto carissima<br />

che essa abbia mandato a <strong>di</strong>mandar la <strong>di</strong>spensa <strong>del</strong> suo matrimonio, e si è offerto <strong>di</strong> darle ogni<br />

aiuto e favore», ALBÈRI, L’<strong>Italia</strong> nel secolo decimo sesto…, cit., o Le Relazioni…, p. 150.<br />

158 Nunzio <strong>in</strong> Francia dal 1566 al 1569.<br />

159 E. ALBÈRI, Le Relazioni…, cit., pp. 177-266.

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