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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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menzionasse i territori scismatici con l’appellativo <strong>di</strong> «nostri stati». I suoi<br />

curiosi commenti, scritti <strong>in</strong> un tempo sfortunatamente non determ<strong>in</strong>abile,<br />

contestano le op<strong>in</strong>ioni o i fatti esposti da Poll<strong>in</strong>i. A pag<strong>in</strong>a 3 <strong>del</strong>la prefazione si<br />

parla dei «Religiosissimi monaci <strong>del</strong>l’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> San Benedetto» che<br />

pre<strong>di</strong>cavano allora <strong>in</strong> Inghilterra. L’autore commenta così l’accorata<br />

descrizione <strong>di</strong> Poll<strong>in</strong>i: «Religiosissimi sì, che mettevano a morte tanti buoni<br />

monaci a Bangor, più Christiani che non era Agost<strong>in</strong>o». A pag<strong>in</strong>a 4, nel<br />

passaggio de<strong>di</strong>cato agli <strong>in</strong>felici natali <strong>del</strong>la Bolena, che «<strong>del</strong>le concub<strong>in</strong>e<br />

d’Arrigo, le quali erano ancora vive, […] era senza dubbio figliuola d’una, e<br />

sorella d’un’altra…», una postilla commenta: «Bella Bugiaccia». A pag<strong>in</strong>a 5,<br />

alla promessa <strong>di</strong> Poll<strong>in</strong>i <strong>di</strong> raccontare la verità nella sua narrazione «con molte<br />

mirabili novità», l’anonimo commenta: «fra tutte le mirabili novità che mai<br />

fossero, quella sarebbe la mirabilissima, che quelli Preti potrebbono mai<br />

perdonare o scordarsi <strong>del</strong>la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tante ricchezze che solevano tirare da<br />

questo Regno». A pag<strong>in</strong>a 513 si sostiene che Tommaso Moro «muore<br />

costantemente per Cristo» ma il commento contesta: «per Cristo no, ma per<br />

l’usurpazione <strong>del</strong> Pontefice. Quest’Autore non fa alcuna menzione <strong>del</strong>le<br />

persecuzioni che i Catolici facevano contro i Protestanti sotto il Regno <strong>di</strong> <strong>Maria</strong><br />

e Filippo». A pag<strong>in</strong>a 762, l’anonimo, a commento <strong>del</strong>le ultime note <strong>di</strong> biasimo<br />

nei confronti dei protestanti <strong>in</strong>glesi – «Hanno rov<strong>in</strong>ato il Reame <strong>di</strong> Scozia,<br />

<strong>in</strong>stillando <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e dal latte nelle viscere <strong>di</strong> quel Re, nato cosi <strong>di</strong> santa e<br />

religiosa madre, il mortifero veleno <strong>del</strong>la loro empia Setta, <strong>in</strong>quietata la Corona<br />

<strong>di</strong> Francia, travagliati e molestati gli stati <strong>di</strong> Fiandra, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>o i Reami <strong>di</strong><br />

Spagna e <strong>del</strong>le In<strong>di</strong>e, ridotti <strong>in</strong> gran<strong>di</strong>simo pensiero e travaglio. Veggiamo una<br />

Tirannia tanto empia e tanto barbara…» –, esclama: «Che rabbia!». Alla stessa<br />

pag<strong>in</strong>a, dove si parla dei «Sagramenti adulterati e corrotti» dagli <strong>in</strong>glesi,<br />

commenta: «dove sono più corrotti che nella chiesa ch’è chiamata Catolica da<br />

quest’Autore? Con quei Genti, ban<strong>di</strong>re il Papa e la superstitione Romana da<br />

nostri Stati e ban<strong>di</strong>re il Signo.re Dio».<br />

Sfortunatamente non ci è dato sapere chi fosse l’irritato lettore, ma è<br />

comunque un fatto degno <strong>di</strong> nota che il testo <strong>di</strong> uno sconosciuto italiano<br />

destasse tanto sdegno oltremanica. E queste <strong>del</strong>l’anonimo non furono le sole<br />

reazioni negative all’opera. Nell’ottobre <strong>del</strong> 1601, <strong>in</strong>fatti, una anonima spia<br />

scrive da Bayonne al segretario William Cecil, <strong>in</strong>viando una copia <strong>del</strong> libro <strong>di</strong><br />

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