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Alle origini del mito letterario di Maria Stuarda in Italia

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sicuramente conosceva contenuti e argomenti <strong>del</strong>la ambasciata <strong>di</strong> Bellièvre.<br />

Riflettendo sulla produzione storica <strong>di</strong> Campana, Alfonso Dragonetti, che<br />

ne curò una breve biografia ottocentesca, osservò che «la s<strong>in</strong>cerità <strong>del</strong>le sue<br />

ricerche e la <strong>di</strong>rittura dei suoi pensieri restano alquanto scemate dallo spirito <strong>di</strong><br />

parte, giusto certamente, ma pur tale, che lo animava contra gli eretici» 624 . Per<br />

il biografo, ciò che più emerge <strong>del</strong>la sua produzione è proprio lo stile, che<br />

colorisce il rigido dato storico, non piegandosi alla generale «prevalenza <strong>del</strong>le<br />

idee sulla forma», che sostituì all’eleganza e allo splendore degli antichi<br />

scrittori una semplice analisi <strong>in</strong> successione <strong>di</strong> cause ed effetti. E certo l’essersi<br />

Campana cimentato anche <strong>in</strong> altri generi deve avere <strong>in</strong>fluito sul suo approccio<br />

alla materia storica 625 , sebbene a riguardo egli specificasse <strong>di</strong> aver adattato lo<br />

stile, con lo stu<strong>di</strong>o e l’esercizio, per renderlo convenevole a questo tipo <strong>di</strong><br />

narrazione, per allontanare ogni «cieca oscurità che può nascere dalle parole, ò<br />

dalla compositura <strong>di</strong> esse» 626 .<br />

Pur senza la calda partecipazione che ha contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>to il testo <strong>di</strong> Poll<strong>in</strong>i,<br />

nella conduzione <strong>del</strong>la narrazione, Campana opera una scelta che dà un<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo ben preciso al suo testo. Inserendovi l’arr<strong>in</strong>ga <strong>di</strong> Bellièvre, <strong>di</strong> alta<br />

elaborazione retorica, egli def<strong>in</strong>isce <strong>in</strong>fatti anche la propria posizione come<br />

‘<strong>di</strong>fensore’ <strong>del</strong>la <strong>Stuarda</strong>. L’ampio spazio che il testo de<strong>di</strong>ca alla <strong>di</strong>fesa non è<br />

poi bilanciato da un racconto compiuto <strong>del</strong>le accuse, assunte come f<strong>in</strong>zioni dei<br />

Consiglieri <strong>di</strong> Elisabetta. La reg<strong>in</strong>a <strong>in</strong>glese, d’altro canto, se non propriamente<br />

rivalutata, è presentata come vittima dei suoi stessi sud<strong>di</strong>ti e dei loro <strong>in</strong>teressi.<br />

Ripensando allora alla questione <strong>del</strong>la veri<strong>di</strong>cità, si può apprezzare nello<br />

scrittore aquilano lo sforzo verso una narrazione obiettiva, anche se non sempre<br />

riuscita, perché le op<strong>in</strong>ioni personali sono comunque evidenti. <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> è<br />

per Campana esempio <strong>di</strong> somme virtù e la sua tragica e <strong>in</strong>felice vita emblema<br />

<strong>del</strong>la lotta tra bene e male, ancora def<strong>in</strong>ita <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i religiosi. L’opera non ha<br />

nulla a che vedere con le <strong>in</strong>vettive e le apologie <strong>di</strong> autori precedenti, ma<br />

permane nella narrazione <strong>del</strong>la vicenda la lettura religiosa che giustifica gli<br />

624<br />

A. DRAGONETTI, Biografia degli illustri aquilani, Aquila, Francesco Perchiazzi E<strong>di</strong>tore,<br />

1847, pp. 75-82.<br />

625<br />

Tra le altre opere ricor<strong>di</strong>amo Asse<strong>di</strong>o e racquisto <strong>di</strong> Anversa, Vicenza, 1575; Rime,<br />

Vicenza, 1577; Lagrime <strong>del</strong> Bacchiglione, Stanze <strong>in</strong> morte <strong>del</strong> Conte Antonio Valmartana,<br />

Vicenza 1577; I S<strong>in</strong>amorfili, o <strong>del</strong>la vera nobiltà, Dialoghi, Venezia, 1586; Arbori <strong>del</strong>le<br />

famiglie reali <strong>di</strong> Spagna, Verona, 1594; Compen<strong>di</strong>o storico <strong>del</strong>le guerre ultimamente successe<br />

tra cristiani e turchi, e turchi e persiani… 1597.<br />

626<br />

C. CAMPANA, op. cit., Discorso [V].<br />

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