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CAPITOLO 31<br />

Lezione del giorno martedì <strong>26</strong> gennaio 20<strong>10</strong> (1 ora)<br />

Esercizi ricap<strong>it</strong>olativi - conclusione<br />

Esercizio 31.1. Al variare di a ∈ R, studiare le soluzioni del problema di Cauchy<br />

<br />

x ′ (t) = t − x 2 (t),<br />

x(0) = a,<br />

tracciandone un grafico approssimativo. In particolare: dire se esistono valori di a tali che la soluzione sia defin<strong>it</strong>a<br />

su tutto l’intervallo (−∞, 0]; dire se esistono valori di a tali che la soluzione sia defin<strong>it</strong>a su tutto l’intervallo<br />

[0, +∞).<br />

Svolgimento. Vale il teorema di esistenza e unic<strong>it</strong>à. Studiamo i punti dove ˙x = 0. Poniamo:<br />

R := {(t, x(t)) : ˙x(t) > 0} = {(t, x) : t < x 2 },<br />

tale regione è la regione di crescenza delle soluzioni. Se consideriamo il sistema autonomo:<br />

˙t = 1<br />

˙x = t − x 2<br />

si ha che la regione R è invariante in avanti. Infatti (˙t, ˙x) (t,x)∈R = (1, 0) che punta all’interno di R. Pertanto<br />

una soluzione che vi entri, ivi rimane intrappolata.<br />

Passando al lim<strong>it</strong>e nell’espressione di ˙x, si deduce che non possono esservi asintoti orizzontali per x → +∞.<br />

Calcoliamo la derivata seconda: x ′′ = 1 − 2xx ′ = 1 − 2x(t − x 2 ) e si ha<br />

γ := {(t, x) : x ′′ = 0} = {(t, x) : 1 − 2xt + 2x 3 } = {(t, x) : t = 1/(2x) + x 2 }.<br />

La curva γ, vista come t = t(x) = 1/(2x) + x 2 , è asintotica a t = x 2 per x → +∞, per x → 0 ± il lim<strong>it</strong>e è ±∞ e<br />

inoltre il ramo di tale curva per x > 0 è contenuto in R. La curva interseca l’asse x in − 3 1/2 e come funzione<br />

di x essa è strettamente decrescente per x < 0. Si ha che R 2 \ γ è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tre componenti connesse: di<br />

queste, quella contenente l’origine è una regione di convess<strong>it</strong>à per le soluzioni, le altre due di concav<strong>it</strong>à.<br />

Poniamo quindi:<br />

Q0 := {(t, x) : x ′′ < 0, x > 0, t > 0} = {(t, x) : 1 − 2xt + 2x 3 < 0 x > 0, t > 0}<br />

Q1 := {(t, x) : x ′′ > 0} = {(t, x) : 1 − 2xt + 2x 3 > 0}<br />

Q2 := {(t, x) : x ′′ < 0, x < 0} = {(t, x) : 1 − 2xt + 2x 3 < 0, x < 0}.<br />

E’ utile che a questo punto il lettore si faccia un disegno della s<strong>it</strong>uazione.<br />

Cerchiamo di capire se qualcuna di queste regioni è invariante. A tal propos<strong>it</strong>o abbiamo bisogno delle normali<br />

interne. Poiché la frontiera di tali regioni è γ che è defin<strong>it</strong>a implic<strong>it</strong>amente da implic<strong>it</strong>amente da F (t, x) = 0<br />

con F (t, x) = 1 − 2xt + 2x 3 , la normale in un punto (t, x) ∈ γ è data da ˆn(t, x) = ±∇F (t, x) = ∓(2x, 2t − 6x 2 ),<br />

dove il segno viene scelto in base al fatto che si desideri la normale entrante o uscente da Q0, Q1, Q2.<br />

Consideriamo la regione Q0. La normale entrante in Q0 deve avere prima componente pos<strong>it</strong>iva. Nei punti di<br />

∂Q0, si ha x > 0, pertanto il segno corretto della normale entrante in Q0 è ˆn0(t, x) = (2x, 2t − 6x 2 ).<br />

Consideriamo la regione Q2. La normale entrante in Q2 deve avere prima componente negativa. Nei punti di<br />

∂Q2, si ha x < 0, pertanto il segno corretto della normale entrante in Q2 è ˆn2(t, x) = (2x, 2t − 6x 2 ) = ˆn0(t, x).<br />

La regione Q1 avrà normale entrante data da ˆn1(t, x) = −n0(t, x) = −(2x, 2t − 6x 2 ).<br />

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