04.06.2013 Views

pdf (it, 1477.913 KB, 1/26/10)

pdf (it, 1477.913 KB, 1/26/10)

pdf (it, 1477.913 KB, 1/26/10)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

186 B. ESERCIZI SU FLUSSI, CIRCUITAZIONI, TEOREMA DI STOKES E AFFINI<br />

Si può anche calcolare l’elemento d’area prendendo il modulo del prodotto vettoriale delle colonne di<br />

Jac ϕ:<br />

dσ = |∂uϕ(u, v) ∧ ∂vϕ(u, v)| du dv<br />

(5) La normale un<strong>it</strong>aria indotta dalla parametrizzazione nel punto (x0, y0, z0) si calcola nel modo seguente:<br />

innanz<strong>it</strong>utto si determina il punto (u0, v0) ∈ I ×J tale per cui ϕ(u0, v0) = (x0, y0, z0). A questo punto,<br />

la normale un<strong>it</strong>aria è data da:<br />

ˆn(x0, y0, z0) = ∂uϕ(u0, v0) ∧ ∂vϕ(u0, v0)<br />

|∂uϕ(u0, v0) ∧ ∂vϕ(u0, v0)|<br />

ovvero si calcola la matrice Jacobiana della parametrizzazione in (u0, v0), si esegue il prodotto vettoriale<br />

delle sue colonne ottenendo un vettore v. La normale richiesta è allora v/|v|.<br />

(6) Normali assegnate e indotte. Sia Σ parametrizzata da ϕ e supponiamo venga assegnato ˆn(x, y, z)<br />

campo vettoriale. Il campo vettoriale è normale alla superficie se e solo se per ogni (u, v) ∈ I × J si ha<br />

che i prodotti scalari ˆn◦ϕ(u, v)·∂uϕ(u, v) e ˆn◦ϕ(u, v)·∂vϕ(u, v) sono entrambi nulli. Per verificare se il<br />

campo delle normali assegnate è concorde con le normali indotte dalla parametrizzazione è necessario<br />

calcolare:<br />

⎛<br />

⎞<br />

n1 ◦ ϕ(u, v) ∂uϕ1(u, v) ∂vϕ1(u, v)<br />

det ⎝ n2 ◦ ϕ(u, v) ∂uϕ2(u, v) ∂vϕ2(u, v) ⎠ .<br />

n3 ◦ ϕ(u, v) ∂uϕ3(u, v) ∂vϕ3(u, v)<br />

Se tale determinante è pos<strong>it</strong>ivo, la normale assegnata coincide con quella indotta, altrimenti la normale<br />

assegnata è opposta a quella indotta. In realtà non è necessario calcolare il determinante precedente<br />

per ogni (u, v): essendo le superfici e i campi regolari, è sufficiente calcolarlo in un punto di Σ, quindi<br />

per un valore di (ū, ¯v). Spesso il problema può assegnare il valore della normale in un punto P (¯x, ¯y, ¯z)<br />

di Σ. In tal caso si determinano (ū, ¯v) in modo che ϕ(ū, ¯v) = P (¯x, ¯y, ¯x) e si calcola il precedente<br />

determinante per quel valore (ū, ¯v).<br />

(7) Se la superficie Σ è implic<strong>it</strong>amente defin<strong>it</strong>a da un’equazione f(x, y, z) = 0, il campo ∇f(x, y, z) è<br />

normale a Σ nei punti di Σ. Tuttavia non è detto che se viene data anche una parametrizzazione di Σ,<br />

il campo ∇f sia concorde con tale parametrizzazione: per verificarlo è necessario utilizzare il cr<strong>it</strong>erio<br />

del punto precedente. Sol<strong>it</strong>amente, se Σ è data sia con una parametrizzazione ϕ che in modo implic<strong>it</strong>o<br />

mediante f = 0, per calcolare la normale è molto più facile considerare ∇f e verificare in un punto<br />

che esso è concorde con la normale indotta dalla parametrizzazione, piuttosto che eseguire il prodotto<br />

vettoriale ∂uϕ ∧ ∂vϕ.<br />

(8) Il flusso di F attraverso la superficie con l’orientamento indotto dalla parametrizzazione è dato da:<br />

⎛<br />

<br />

<br />

F · ˆn dσ = det ⎝ F1<br />

⎞<br />

◦ ϕ ∂uϕ1 ∂vϕ1<br />

F2 ◦ ϕ ∂uϕ2 ∂vϕ2 ⎠ du dv<br />

S<br />

I<br />

J<br />

F3 ◦ ϕ ∂uϕ3 ∂vϕ3<br />

(9) Se γ è una curva , la circu<strong>it</strong>azione di G lungo la curva assegnata γ : [0, T ] → R3 di classe C1 a tratti è<br />

T<br />

G · ds = G(γ(t)) · ˙γ(t) dt.<br />

γ<br />

0<br />

(<strong>10</strong>) Se Σ è una superficie parametrizzata da una mappa ψ : [a, b] × [c, d] → R3 , il suo bordo orientato<br />

pos<strong>it</strong>ivamente è contenuto nella giustapposizione delle curve γ1(t) = ψ(t, c) con t ∈ [a, b], γ2(t) = ψ(b, t)<br />

con t ∈ [c, d], γ3(t) = ψ(b + a − t, d) con t ∈ [a, b] e γ4(t) = ψ(a, d + c − t) con t ∈ [a, b], in altre parole<br />

nell’immagine mediante ψ della frontiera del rettangolo [a, b] × [c, d] percorso in senso antiorario. Più<br />

precisamente:<br />

(a) se ψ(a, t) = ψ(b, t) per ogni t ∈]c, d[ e ψ(t, c) = ψ(t, d) per ogni t ∈]a, b[ allora il bordo coincide<br />

con tale immagine;<br />

(b) se ψ(a, t) = ψ(b, t) per ogni t ∈]c, d[ e ψ(t, c) = ψ(t, d) per ogni t ∈]a, b[ allora il bordo coincide<br />

con l’unione delle curve γ1 e γ3;<br />

(c) se ψ(a, t) = ψ(b, t) per ogni t ∈]c, d[ e ψ(t, c) = ψ(t, d) per ogni t ∈]a, b[ allora il bordo coincide<br />

con l’unione delle curve γ2 e γ4;<br />

(d) se ψ(a, t) = ψ(b, t) per ogni t ∈]c, d[ e ψ(t, c) = ψ(t, d) per ogni t ∈]a, b[ allora il bordo è vuoto.<br />

(11) Il teorema di Stokes afferma che il flusso del rotore di F attraverso Σ con l’orientamento indotto dalla<br />

parametrizzazione è dato dalla circu<strong>it</strong>azione di F lungo il bordo di Σ orientato pos<strong>it</strong>ivamente:<br />

<br />

rot <br />

F · ˆn dσ = F · ds.<br />

Σ<br />

γ

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!