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F. ALTRE EQUAZIONI ORDINARIE E METODI DI RIDUZIONE 213<br />

Definizione F.6 (Regioni invarianti). Sia φt(·) il flusso associato al sistema ˙x = f(x). Diremo che P ⊆ Rn è una regione invariante del sistema se <br />

φt(z) ⊆ P per ogni z ∈ P . Diremo che è pos<strong>it</strong>ivamente invariante<br />

t∈R<br />

o invariante in avanti se <br />

φt(z) ⊆ P per ogni z ∈ P . Diremo che è negativamente invariante o invariante<br />

t≥0<br />

all’indietro se <br />

φt(z) ⊆ P per ogni z ∈ P .<br />

t≤0<br />

Teorema F.7 (sull’insieme invariante). Sia Ω ⊆ R n aperto, F : Ω → R n di classe C 1 e sia D ⊆ R n aperto<br />

di classe C 1 . Consideriamo il sistema ˙x = F (x). Supponiamo che F (x) · ˆn(x) ≤ 0 per ogni x ∈ ∂D, dove ˆn<br />

rappresenta la normale esterna 1 a D. Allora D è regione invariante in avanti, ovvero se una traiettoria entra<br />

in D all’istante t0, vi rimane per tutti i tempi t > t0, in particolare se parte da un punto interno rimane per<br />

tutti i tempi successivi all’interno di D.<br />

Dimostrazione. Diamo un’idea della dimostrazione. Consideriamo una soluzione x(t) e valutiamo la<br />

variazione della distanza 2 della soluzione dalla frontiera di Ω. Si ha:<br />

d<br />

dt dist(x(t), ∂Ω) = ∇d(x(t), ∂Ω) · ˙x(t) = ∇d(x(t), ∂Ω) · F ( ˙x(t)).<br />

Se Ω è di classe C 2 e x(t) è sufficientemente vicino a ¯x ∈ ∂Ω, si ha<br />

d<br />

dt dist(x(t), ∂Ω) −ˆn(¯x) · F (¯x) ≥ 0.<br />

pertanto la traiettoria tende ad allontanarsi da ∂Ω. Si ricordi che, se l’insieme è C 2 , la normale è legata al<br />

gradiente della distanza. <br />

Corollario F.8. Nel caso di equazioni non autonome scalari del tipo x ′ (t) = f(t, x(t)), si pone:<br />

<br />

˙t<br />

1<br />

˙y = =<br />

=:<br />

˙x f(t, x)<br />

F (y),<br />

una regione invariante in avanti per ˙y = F (y) è una regione invariante in avanti per x ′ (t) = f(t, x(t)).<br />

Viceversa, posto<br />

<br />

˙t<br />

˙y =<br />

˙x<br />

<br />

−1<br />

=<br />

−f(t, x)<br />

<br />

=: G(y),<br />

una regione invariante in avanti per ˙y = G(y) è una regione invariante all’indietro per x ′ (t) = f(t, x(t)).<br />

Osservazione F.9. Negli esercizi che richiedono lo studio di equazioni del tipo x ′ (t) = f(t, x(t)), con f di<br />

classe C 1 , spesso può essere utile considerare l’insieme<br />

Γ = {(t, x) ∈ R 2 : f(t, x) = 0}.<br />

Sui punti di Γ si ha f(¯t, ¯x) = 0 perché tale punto appartiene a Ω, pertanto i vettori F (¯t, ¯x) e G(¯t, ¯x) del<br />

precedente corollario si riducono a (1, 0) e (−1, 0). Supponendo che Γ sia sufficientemente regolare, 3 si ha in<br />

molti casi che R 2 \ Γ è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un numero fin<strong>it</strong>o di regioni connesse con bordo sufficientemente regolare per<br />

poterne considerare la normale esterna ˆn. In un punto di bordo (¯t, ¯x). Essendo le espressioni di F e G molto<br />

semplici, risulta quindi particolarmente facile decidere se tali regioni siano invarianti in indietro o in avanti.<br />

1 non entriamo nei dettagli di una definizione rigorosa di normale esterna, il lettore interessato può consultare [5]<br />

2 A priori la distanza non è differenziabile in ogni punto, nemmeno se l’insieme ha bordo molto regolare. Tuttavia è possibile<br />

dimostrare che l’insieme dei punti di differenziabil<strong>it</strong>à della funzione distanza da un generico chiuso di R n è denso in R n e che in<br />

ver<strong>it</strong>à tale funzione è differenziabile quasi ovunque in un senso che verrà reso rigoroso nei successivi corsi di Analisi.<br />

3 Per esempio C 1 a meno di un numero fin<strong>it</strong>o di punti.

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