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APPENDICE C<br />

Richiami sulle equazioni differenziali ordinarie<br />

ordinàrio = lat. ordinàrius da òrdo - acc. òrdinem - ordine (v. q. voce).<br />

Che sta nell’ordine delle cose, e quindi Che si fa regolarmente, Che avviene di<br />

sol<strong>it</strong>o. Dal significato di Consueto, Comune, viene poi quello di Grossolano,<br />

Di poco conto, Alquanto ignobile.<br />

Nello stile chiesastico, dicesì così, in forma di sost. il Prelato che ha giurisdizione<br />

ordinaria nella diocesi, in opposizione a Delegato, che ha giurisdizione<br />

straordinariamente confer<strong>it</strong>a.<br />

[Ordinario si applica a ciò che avviene secondo l’ordine anche giornaliero della<br />

natura o delle umane ist<strong>it</strong>uzioni, e quindi differisce da Sol<strong>it</strong>o, cha attiene<br />

all’ab<strong>it</strong>udine dell’individuo, da Consueto che riguarda le consuetudini o l’uso<br />

di più persone, da Comune che dicesi ciò che conviene o appartiene a tutti.<br />

Differisce inoltre da Volgare o Triviale perché Ordinario aggrada alla maggior<br />

parte della gente, il secondo alla bassa gente, il terzo alla gente bassa<br />

ineducata.]<br />

Vocabolario etimologico della lingua <strong>it</strong>aliana,<br />

di Ottorino Pianigiani, 1907.<br />

In questa sezione richiamiamo senza dimostrazione alcuni risultati relativi al problema di Cauchy:<br />

<br />

˙x(t) = f(t, x(t)),<br />

(1)<br />

x(t0) = x0.<br />

Enunciamo i risultati in un K-spazio di Banach Y , dove K = R oppure C. Il lettore può sempre pensare a<br />

Y = R n .<br />

Definizione C.1. Sia I intervallo non degenere di R, I intorno di t0. Diremo che ϕ : I → Y è soluzione di<br />

(1) se ϕ è di classe C1 nell’interno di I e ϕ(t0) = x0. In tal caso diremo che I è l’intervallo di definizione della<br />

soluzione ϕ. Sia I intervallo di definizione della soluzione ϕ. Diremo che I è massimale se non esistono soluzioni<br />

ψ di (1) con intervallo di definizione J ⊂ R tali che J ⊃ Ī (dove Ī indica la chiusura di I) e ψ = ϕ su I.<br />

Diremo che il problema (1) è autonomo se f non dipende da t, ossia f = f(x).<br />

Teorema C.2 (di esistenza e unic<strong>it</strong>à di Cauchy-Lipsch<strong>it</strong>z).<br />

(1) Esistenza e Unic<strong>it</strong>à Globale negli intervalli compatti<br />

Sia Y un K-spazio di Banach, I intervallo compatto di R, f : I × Y → Y continua e lipsch<strong>it</strong>ziana<br />

rispetto alla seconda variabile y ∈ Y , uniformemente nella prima t ∈ I (ciò significa che esiste L > 0<br />

tale che sia:<br />

f(t, y1) − f(t, y2)Y ≤ Ly1 − y2Y<br />

per ogni t ∈ I e per ogni y1, y2 ∈ Y ). Dati t0 ∈ I, y0 ∈ Y esiste allora un’unica soluzione ϕ ∈ C 1 (I, Y )<br />

tale che sia ϕ ′ (t) = f(t, ϕ(t)) identicamente in I e ϕ(t0) = y0.<br />

(2) Esistenza e Unic<strong>it</strong>à Globale negli intervalli non compatti<br />

Sia Y un K-spazio di Banach, I intervallo di R, f : I × Y → Y continua; supponiamo che in ogni<br />

compatto K ⊆ I, f sia lipsch<strong>it</strong>ziana rispetto alla seconda variabile y ∈ Y , uniformemente nella prima<br />

t ∈ I (ciò significa che esiste LK > 0 tale che sia:<br />

f(t, y1) − f(t, y2)Y ≤ LKy1 − y2Y<br />

per ogni t ∈ K, K ⊆ I compatto e per ogni y1, y2 ∈ Y ). Dati t0 ∈ I, y0 ∈ Y esiste allora un’unica<br />

soluzione ϕ ∈ C 1 (I, Y ) tale che sia ϕ ′ (t) = f(t, ϕ(t)) identicamente in I e ϕ(t0) = y0.<br />

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