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<strong>10</strong>. MASSIMI E MINIMI PER FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI - CONTINUAZIONE 43<br />

Studiamo quindi la funzione g. Scelta la curva γ(t) = (0, t) si ha che lim<br />

t→∞ g ◦ γ(t) = +∞, quindi g non<br />

ammette massimo assoluto, e quindi nemmeno f ammette massimo assoluto.<br />

Si ha<br />

g(x, y) =<br />

<br />

x + 3<br />

2 y2<br />

2 − 1<br />

4 y4<br />

Scegliamo quindi la curva γ(t) = (−3/2t2 , t) e osserviamo che lim g ◦ γ(t) = lim −t<br />

t→∞ t→∞ 4 /4 = −∞,<br />

pertanto g non ammette minimo assoluto e quindi nemmeno f.<br />

Studiamo i punti cr<strong>it</strong>ici di g: le derivate parziali sono<br />

∂xg(x, y) = 2x + 3y 2 , ∂yg(x, y) = 6xy + 8y 3 = 2y(3x + 4y 2 )<br />

La derivata prima rispetto ad y si annulla per y = 0, in tal caso la derivata prima rispetto alla x si<br />

annulla per x = 0. Se y = 0, la derivata prima rispetto ad y si annulla per x = −4y 2 /3, sot<strong>it</strong>uendo<br />

nella derivata prima rispetto alla x si ottiene −8y 2 /3 + 3y 2 = 0 da cui (−8/3 + 3)y 2 = 0 che non<br />

ammette soluzioni non nulle. Quindi l’unico punto cr<strong>it</strong>ico è l’origine e g(0, 0) = 0. Fissato un intorno<br />

V dell’origine, consideriamo la curva γ(t) = (−3/2t 2 , t) e osserviamo che per t > 0 sufficientemente<br />

piccolo si ha γ(t) ∈ V . Proviamo questo fatto: esiste ε > 0 tale per cui B((0, 0), ε) ⊆ V per definizione<br />

di intorno, d’altra parte si ha |γ(t)| = 9/4t 4 + t 2 che tende a zero per t → 0, pertanto esiste δ > 0<br />

tale per cui se |t| < δ si ha |γ(t)| < ε e quindi γ(t) ∈ B((0, 0), ε) ⊆ V .<br />

Ma allora g ◦ γ(t) = −t 4 /4 < 0 = f(0, 0) per ogni t ∈]0, δ[ pertanto ogni intorno di 0 contiene punti<br />

dove g è minore di g(0, 0). D’altra parte scelta la curva γ2(t) = (t, 0) si ha che per t sufficientemente<br />

piccolo γ(t) appartiene ancora a V (stesso ragionamento precedente) e g ◦ γ(t) = t 2 > 0 = g(0, 0) per<br />

ogni t = 0. Quindi in ogni intorno di (0, 0) esistono sia punti in cui g è maggiore di g(0, 0), sia punti<br />

dove g è minore di g(0, 0). Quindi (0, 0) è di sella per g e quindi per f.<br />

Sebbene non indispensabile, osserviamo a margine che (0, 0) non è l’unico punto cr<strong>it</strong>ico di f, perché<br />

la funzione h ammette come punto cr<strong>it</strong>ico 0, quindi tutti i punti (x, y) con g(x, y) = 0 sono cr<strong>it</strong>ici<br />

per f. Tuttavia essi non sono massimi o minimi relativi per f, altrimenti per la stretta monotonia, lo<br />

dovrebbero essere per g ma l’unico punto cr<strong>it</strong>ico di g è (0, 0) che è di sella.<br />

(2) Se n è pari, la funzione h(s) è sempre non negativa e raggiunge il suo minimo assoluto per s = 0,<br />

quindi i punti x 2 + 3xy 2 + y 4 = 0 sono tutti punti di minimo assoluto e in essi f vale 0. Con lo<br />

stesso ragionamento precedente, si ha che non esistono punti di massimo assoluti. Inoltre si ha che<br />

la restrizione di h a ciascuno degli insiemi [0, +∞[ e ] − ∞, 0] è strettamente monotona L’insieme<br />

G + := {(x, y) : x 2 + 3xy 2 + y 4 > 0} è aperto perché g è continua. In esso non vi sono estremali relativi<br />

per f: infatti, se vi fossero, sarebbero estremali di g perché g(G + ) ⊆]0, +∞[ e h su tale insieme è<br />

strettamente monotona. Tuttavia come già visto g ammette come unico punto cr<strong>it</strong>ico (0, 0) /∈ G + .<br />

Analogamente, non vi sono estremali relativi di g e quindi di f su G − := {(x, y) : x 2 + 3xy 2 + y 4 < 0}.<br />

Pertanto gli unici estremali di f in questo caso sono i punti di minimo assoluto x 2 + 3xy 2 + y 4 = 0 e<br />

in essi f vale 0.<br />

Esercizio <strong>10</strong>.4. Si studi la natura del punto (0, 0) per la funzione f : R 2 → R defin<strong>it</strong>a da<br />

f(x, y) = log(1 + x 2 ) − x 2 + xy 2 + y 3 + 2.<br />

Svolgimento. Osserviamo che f(0, 0) = 2. Il punto (0, 0) è un punto cr<strong>it</strong>ico: ∂xf(0, 0) = ∂yf(0, 0) = 0.<br />

Consideriamo la curva γ(t) = (0, t). Si ha per t = 0 che f ◦ γ(t) = t3 + 2. Fissato un intorno dell’origine, per<br />

|t| sufficientemente piccolo, si ha che γ1(t) appartiene tale intorno: infatti lim γ(t) = (0, 0). Inoltre per t > 0 si<br />

t→0<br />

ha f ◦ γ(t) > 2 = f(0, 0) e f ◦ γ(t) < 2 = f(0, 0) per t < 0. Pertanto (0, 0) è di sella.<br />

Esercizio <strong>10</strong>.5. Si determinino gli eventuali punti di massimo e minimo assoluto per le funzioni f, g : R 3 →<br />

R defin<strong>it</strong>e da<br />

f(x, y, z) = x 2 (y − 1) 3 (z + 2) 2 , g(x, y, z) = 1/x + 1/y + 1/z + xyz.<br />

Svolgimento. Consideriamo la curva γ(t) = (1, t, 1). Si ha f ◦ γ1(t) = 9(t − 1) 3 , pertanto per t → ±∞ il<br />

lim<strong>it</strong>e di f ◦ γ1(t) è ±∞, quindi non esistono massimi o minimi assoluti.<br />

In modo analogo, g ◦ γ1 = 2 + 1/t + t pertanto per t → ±∞ il lim<strong>it</strong>e di g ◦ γ1(t) è ±∞, quindi non esistono<br />

massimi o minimi assoluti.

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