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14. TEOREMA DELLA FUNZIONE IMPLICITA E INVERSA - CONTINUAZIONE 57<br />

2.0 1.5 1.0 0.5 0.5 1.0 1.5<br />

Figura 1. Il folium di Cartesio e il suo asintoto.<br />

1.5<br />

1.0<br />

0.5<br />

0.5<br />

1.0<br />

1.5<br />

2.0<br />

in quanto ϕ4(x) ≥ √ x. Quindi ϕ3 è di classe C1 , e poiché non ha punti in ]0, 3√ 2[ a tangente verticale, si<br />

ha che ϕ 3<br />

4|]0, √ 2[ non ha punti a tangente orizzontale, quindi la sua derivata è sempre strettamente pos<strong>it</strong>iva.<br />

Ma allora anche la derivata di ϕ3 è sempre strettamente pos<strong>it</strong>iva. La disuguaglianza ϕ4(x) ≥ √ x<br />

implica anche che la tangente nell’origine al grafico di ϕ4 sia verticale, e quindi la tangente nell’origine<br />

al grafico di ϕ3 è orizzontale, perciò limx→0 + ϕ ′ 3(x) = 0. Rimane da studiare il comportamento di ϕ4<br />

in ] 3√ 2, 3√ 4[. ∂xf(x, ϕ4(x)) = 3x2 − 3ϕ4(x) > 0 se x ∈] 3√ 2, 3√ 4[, in quanto si ha ϕ4(x) < 3√ 4, pertanto<br />

ϕ4 è strettamente decrescente in questo intervallo.<br />

(5) Si ha che ( 3√ 4, y) ∈ Γ se e solo se ϕ1(y) = 3√ 4, y < 0 oppure y = 3√ 2. Ricordando che ∂yf(x, y) =<br />

−3x + 3y2 , si ha che il Teorema di Dini non è applicabile in ( 3√ 4, 3√ 2).<br />

Osserviamo infine che è possibile definire una funzione ϕ5 :] − ∞, 3√ 4[→ [0, +∞[ ponendo ϕ5(x) = ϕ1(x) se<br />

x ≤ 0 e ϕ5(x) = ϕ3(x) se 0 ≤ x < 3√ 4. Tale funzione è di classe C 1 , ϕ ′ 5(0) = 0 e quindi in 0 ha un minimo<br />

assoluto che vale 0. Lo studio è completo.<br />

Esercizio 14.2. Si disegni l’insieme<br />

Γ = {(x, y) ∈ R 2 : x 4 − 4xy + y 4 = 0}.<br />

Svolgimento. Poniamo f(x, y) = x 4 − 4xy + y 4 . Si ha f(x, y) = f(y, x) = f(−x, −y) quindi l’insieme Γ<br />

è simmetrico rispetto all’origine e alla bisettrice y = x. Si ha inoltre (0, 0) ∈ Γ. Passiamo in coordinate polari<br />

x = ρ cos θ, y = ρ sin θ, ottenendo ρ 2 (ρ 2 cos 4 θ − 4 cos θ sin θ + ρ 2 sin 4 θ) = 0, pertanto se ρ = 0 si ottiene<br />

ρ 2 4 cos θ sin θ<br />

=<br />

cos4 θ + sin 4 θ<br />

Questa uguaglianza implica che cos θ sin θ > 0, quindi l’insieme Γ appartiene al primo e terzo quadrante.<br />

Poniamo<br />

ρ(θ) =<br />

<br />

4 cos θ sin θ<br />

cos 4 θ + sin 4 θ<br />

Studiamo massimi e minimi di cos4 θ+sin 4 θ. Ciò equivale a studiare i massimi di x4 +y4 vincolati a x2 +y2 = 1,<br />

poiché tale vincolo è compatto, x4 + y4 ammette massimo e minimo assoluti su tale curva, e il minimo è<br />

strettamente maggiore di zero. In particolare, ciò implica che ρ è lim<strong>it</strong>ato, quindi l’insieme Γ è compatto.<br />

Si è già visto come ρ raggiunga il suo minimo in 0, perché (0, 0) ∈ Γ, inoltre limθ→0 + ρ(θ) = 0, per simmetria si<br />

ricava<br />

lim ρ(θ) = lim ρ(θ) = lim ρ(θ) = lim ρ(θ) = 0<br />

θ→0 + θ→π/2− θ→π + θ→3/2π− Calcoliamo ora i massimi di y 2 vincolati a Γ, ovvero i massimi di ρ 2 (θ) sin 2 θ, supponendo θ = 0, π/2, π, 3/2π<br />

(infatti per tali valori si ha y = 0), per simmetria supponiamo 0 < θ < π/2.<br />

f1(θ) = ρ 2 (θ) sin 2 θ = 4 cos θ sin3 θ<br />

cos 4 θ + sin 4 θ = 4 tan3 θ<br />

1 + tan 4 θ .

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