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APPENDICE F<br />
Altre equazioni ordinarie e metodi di riduzione<br />
mètodo = lat. mèthodus dal gr. methòdos propr. l’andar dietro per<br />
ricercare, per investigare, e quindi la via o il modo della investigazione (onde<br />
methodèyò vado dietro): comp. della partic. metà dopo, e hòdos cammino,<br />
via (v. Esodo).<br />
Modo ordinato e conforme a certi principî, d’investigare, di esporre il vero, di<br />
governarsi nell’operare; più strettamente Modo di operare per ottenere uno<br />
scopo.<br />
Vocabolario etimologico della lingua <strong>it</strong>aliana,<br />
di Ottorino Pianigiani, 1907.<br />
Definizione F.1. Un integrale singolare o di frontiera dell’equazione y ′ = f(x, y) defin<strong>it</strong>a su un dominio<br />
A è un integrale la cui corrispondente curva integrale risulti interamente tracciata sulla frontiera di A.<br />
Definizione F.2. L’equazione differenziale F (x, y, y ′ ) = 0 è in forma normale se può essere scr<strong>it</strong>ta nella<br />
forma y ′ = f(x, y), altrimenti si dirà in forma non normale.<br />
Definizione F.3 (Vari tipi di equazioni differenziali). Alcuni tipi di equazioni differenziali e tecniche<br />
risolutive:<br />
(1) Equazioni a variabili separabili: Sono le equazioni del primo ordine del tipo ˙y = p(t)q(y) dove<br />
p : I → R, q : J → R sono almeno continue e I, J sono intervalli di R. Se q(y0) = 0 la costante<br />
y(t) = y0 è soluzione, negli altri casi si può dividere per q(y) (almeno finchè q(y(t)) = 0). Con il<br />
cambiamento di variabili η = y(t) si ottiene integrando con la condizione iniziale y(t0) = y0:<br />
y<br />
y0<br />
dη<br />
q(η) =<br />
t<br />
t0<br />
p(τ)dτ.<br />
Il problema così è riportato alle quadrature, cioè alla ricerca di prim<strong>it</strong>ive e inversioni di funzioni. La<br />
soluzione, in generale, sarà in forma implic<strong>it</strong>a. In alternativa, si scriva l’equazione come equazione<br />
totale e si ottiene una equazione totale a variabile separabili.<br />
(2) Equazioni del tipo y ′ = f(ax + by): con f continua e a, b ∈ R \ {0}. Posto z = ax + by si ottiene<br />
l’equazione a variabili separabili z ′ = a+bf(z). Ad ogni integrale z(x) di questa equazione corrisponde<br />
l’integrale dell’equazione di partenza y(x) = z(x)−ax<br />
b .<br />
(3) Equazioni a coefficienti omogenei: Si presentano nella forma<br />
y ′ <br />
y<br />
<br />
= f<br />
x<br />
In generale, il secondo membro è funzione continua omogenea di grado 0. Si pone z = y<br />
x giungendo<br />
all’equazione a variabili separabili z ′ = f(z)−z<br />
x . Ad ogni integrale di questa equazione corrisponde l’integrale<br />
y(x) = xz(x) dell’equazione di partenza. Un altra forma con cui può essere data un’equazione<br />
a coefficienti omogenei è M(x, y) dx + N(x, y) dy = 0 con M, N funzioni omogenee dello stesso grado.<br />
Si pone anche qui y = xz per studiare il caso x = 0, oppure x = yz per studiare il caso y = 0.<br />
(4) Equazioni del tipo y ′ <br />
= f<br />
: con f continua, a, b, c, a ′ , b ′ , c ′ costanti reali tali che ab ′ −<br />
<br />
ax+by+c<br />
a ′ x+b ′ y+c ′<br />
a ′ b = 0 e c, c ′ non entrambe nulle. In queste ipotesi le due rette ax + by + c = 0 e a ′ x + b ′ y + c ′ = 0<br />
hanno in comune un punto (α, β) = (0, 0). Una volta determinato tale punto, poniamo x = u + α,<br />
y = v + β ottenendo l’equazione a coefficienti omogenei<br />
v<br />
dv a + b u<br />
= f<br />
du a ′ + b ′ <br />
v<br />
u<br />
Ad ogni integrale v = v(u) di essa corrisponde l’integrale y = β + v(x − α) dell’equazione di partenza.<br />
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