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IntroduzioneNell’epoca attuale le aree urbane sono semprepiù interessate da una crescente pressioneantropica a causa dell’immissione nell’ambientedi superficie di una pluralità di contaminantiorganici ed inorganici. Per altro nelle aree urbane èconcentrata la gran parte della popolazione, con ovvieripercussioni sull’intensità del traffico veicolare esulle emissioni da riscaldamento domestico. Senzadimenticare che spesso, nelle immediate vicinanzedelle aree urbane, possono essere presenti poli industrialied importanti nodi stradali.Ad oggi, il traffico veicolare sembra rappresentare laprincipale causa di inquinamento atmosferico in moltearee urbane. I principali inquinanti prodotti dallacircolazione stradale provengono essenzialmentedai gas di scarico e dalle particelle incombuste deimezzi di trasporto, dall’usura delle varie componentiveicolari (per es., pneumatici, freni, carrozzeria) edall’abrasione del manto stradale.In particolare il traffico veicolare contribuisce all’immissionenell’ambiente di un’ampia gamma di elementiin traccia, tra cui alcuni con rilevante valenzatossicologica. Tra questi Cd, Cu, Mn, Ni, Pb, Zn sonocomunemente associati al residuo incombusto delprocesso di combustione dei carburanti [1, 2]; Cd,Cr, Fe, Pb, Sb, Zn sono immessi nell’ambiente dal deterioramentodelle componenti della struttura deiveicoli; Cd e Zn si originano per il consumo dei pneumatici,Cr, Mn, Pb e Sb dall’usura del ferodo dei freni[3, 4]; infine gli elementi del gruppo del platino, oplatinoidi (Pd, Pt e Rh), vengono liberati dal deterioramentodelle marmitte catalitiche.La deposizione sul terreno dei suddetti inquinantiinevitabilmente influenza la chimica dei suoli. Neconsegue che il suolo delle aree urbane rappresentaun importante orizzonte di intrappolamento in cuinumerose specie chimiche, tra cui gli elementi intraccia, possono accumularsi ed in successivo passaggioessere trasferite alla biosfera.Infatti, elementi chimici come piombo, antimonio,rame e zinco, possono essere assorbiti attraversomeccanismi di sorption dai colloidi del suolo (mineraliargillosi, ossidrossidi di ferro e manganese, sostanzaorganica), e quindi essere trasferiti nella retetrofica. A tal proposito è stata riscontrata la tendenzaall’accumulo di alcune specie chimiche in organismiterricoli quali lombrichi, gasteropodi ed artropodi[5, 6, 7].In considerazione dell’importante problematica ambientalesopra descritta, presso il Dipartimento diScienze Ambientali «G. Sarfatti» dell’Università degliStudi di Siena, è stata intrapresa una ricerca finalizzataalla determinazione nell’ambiente urbano eperi-urbano di Siena dei livelli e della distribuzione,nei vari comparti (aria, suolo, pianta) degli elementiin traccia legati a vario grado al traffico veicolare econ differente valenza tossicologica.Il presente lavoro riporta i risultati preliminari inerentile concentrazioni di alcuni elementi chimici(Cd, Co, Cr, Cu, Fe, Mn, Ni, Pb, Sb, U, Zn e platinoidi:Pd, Pt e Rh), in campioni di suolo ed esemplari dilombrico della specie Nicodrilus caliginosus (Savigny),prelevati nelle aree urbana, peri-urbana ed extra-urbanadi Siena. Sono stati determinati i contenutitotali dei suddetti elementi nel suolo nonché la lororipartizione nelle principali frazioni di questa matrice(estraibile, riducibile, ossidabile e residuale), alloscopo di studiarne la mobilità e la biodisponibilità.I lombrichi (Anellidi della famiglia Lumbricidae) sonostati utilizzati come bioindicatori della qualità delsuolo, poiché in grado di assorbire ed accumularegli elementi chimici sia attraverso l’assorbimentodermico sia mediante l’ingestione delle particelle disuolo [8].Materiali e metodiL’area di studio comprende il centro urbano di Sienae le zone limitrofe, peri-urbane ed extra-urbane. Sienaè una città di dimensioni medio-piccole, in cui leattività industriali sono limitate ed il traffico veicolareè stimato, in media, attorno ai 48.000 veicoli circolantiogni giorno [9]. Quindi l’apporto di inquinantinell’area urbana è riconducibile prevalentemente altraffico veicolare cui, nei mesi invernali, si aggiungonole emissioni del riscaldamento domestico.gli autoriDipartimento di Scienze Ambientali«G. Sarfatti», Unità di Ricercadi Geochimica Ambientale,Università degli Studi di Siena,via del Laterino 8, 53100 Siena, Italianannoni@unisi.it* autore per corrispondenza104

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