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ambientale finalizzati alla creazione ex novo o alla rinaturalizzazionedelle aree umide esistenti.Nell’ambito delle strategie di conservazione degli ambientidi alimentazione della Cicogna bianca, è auspicabileun potenziamento della tutela e della riqualificazionedegli ambienti agricoli tradizionali, dei pascoli edelle aree incolte, utilizzando gli strumenti normativilegati al recepimento dei regolamenti comunitari.Per quel che riguarda i siti di nidificazione, in accordocon ENEL si dovranno realizzare a breve termineinterventi di messa in sicurezza dei tralicci interessatie di quelli adiacenti, al fine di diminuire le possibilitàdi folgorazione.Come ulteriore misura di sicurezza, il nido dovrà essereallontanato dai cavi, con una tecnica già adottatacon successo anche a Fucecchio: si tratta di montare,sia sul traliccio di Latignano che su quello di Titignanouna piattaforma artificiale rialzata, riposizionandovisopra il vecchio nido.Successivamente potranno essere posizionate anchealtre piattaforme, in modo da favorire l’insediamentodi nuove coppie nidificanti. Oltre agli esemplari chegià gravitano sul territorio, è possibile che i giovani,una volta raggiunta la maturità sessuale (3-4 anni), ritorninoa nidificare nell’area.Contemporaneamente, dovrà essere attuato un programmadi educazione e di sensibilizzazione dellapopolazione residente, coinvolgendo le categorie interessate(in particolar modo gli agricoltori) e lescuole di ogni ordine e grado, per far comprenderel’importanza dell’evento e le esigenze di tutela dellaspecie.Infine, dovrà essere mantenuta una attività continuativadi monitoraggio dei siti di nidificazione, con l’ausiliodi tutti gli Enti e Associazioni interessati ed ilsupporto fondamentale dei cittadini, veri custodi delritorno della Cicogna bianca.associazioni ambientaliste locali (Legambiente, LI-PU e WWF) che hanno dato un supporto fondamentaleal controllo delle due nidificazioni tramite le proprieGuardie Ambientali Volontarie.L’ornitologo Yuri Simoncini, che ha svolto in passatoattività di inanellamento presso il Centro Carapaxdi Massa Marittima, ha mostrato una grande disponibilitàfornendo dati preziosi sulle cicogne contrassegnate.Infine, un ringraziamento particolare a Paola Ascani,Elena Bacchi, Bernardo e Glauco Baldassari, MariateresaBucciante, Maurizio Forti, Carlo Galletti, ValeriaNeri, Luca Odetti, Giulia Valentini, FabrizioVangelisti e a tutti gli altri appassionati che con le lorosegnalazioni mi hanno consentito di seguire costantementeil corso degli eventi su un territorio altrimentitroppo distante.Bibliografia[1] P. Brichetti, P. De Franceschi, N. Baccetti,Fauna d’Italia. Aves I, Vol. 29. Calderini, Bologna:1992.[2] P. Brichetti, G. Fracasso, Ornitologia italiana.Vol. 1, Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore,Bologna: 2003.[3] S. Cramp, K.E.L. Simmons (eds.), The birdsof Western Palearctic. 1. Ostrich to Ducks. OxfordUniversity Press, Oxford: 1977.[4] A. Gariboldi, A. Andreotti, G. Bogliani, Laconservazione degli uccelli in Italia. Strategie eazioni. Alberto Perdisa Editore, Bologna: 2003.[5] F. Pratesi, Esclusi dall’arca - Animali estinti ein via di estinzione in Italia. Arnoldo MondadoriEditore, Milano: 1978.RingraziamentiQuesta attività di monitoraggio non sarebbe statapossibile senza il contributo del Comune di Cascina,che ha incaricato ufficialmente con una apposita convenzioneil Centro R.D.P. Padule di Fucecchio ed hafornito il pieno appoggio dell’Assessorato all’Ambienteper le necessarie azioni di tutela della nidificazione.Si ringraziano anche, per ENEL, il responsabile delsettore Comunicazione Toscana Dr. Luciano Martellied i tecnici locali che hanno effettuato l’interventodi messa in sicurezza del nido di Latignano; inoltre le82

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