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Big brain evolved througt social solving («un grandecervello nasce da soluzioni sociali»): suona ormai comeuna sorta di proverbio moderno il sintetico dettodi studiosi contemporanei.Ma di fatto il nostro cervello mostra oggi un arrestodel proprio sviluppo volumetrico e, secondo previsionimatematiche, sta incominciando a ridursi.Quali le cause?Se, sulla scorta di una progressione documentata daireperti fossili e confortata dal confronto con la pressochécerta evolutività del grande cervello neoanderthaliano,la nostra specie ha senza ombra di dubbiola potenzialità di ulteriori incrementi volumetricicerebrali, l’attuale fase di stallo (e di probabile successivaregressione) non può che trovar ragione inuna reale mancanza di stimoli evolutiviIn effetti, da circa 5000 anni le conquiste umane (religione,linguaggio, scrittura, socializzazione, industrializzazione)hanno trasferito molte delle problematichedi sopravvivenza dal singolo individuo a formedi collegialità gerarchicamente organizzata (istituzioni,magistrature, scuole, governi).Tranne in periodi di gravissime crisi condizionate dagrandi guerre, epidemie, disastri planetari nel corsodei quali l’uomo ritorna ad essere solo di fronte allapropria esistenza, la preoccupazione collettiva apparediluita se non del tutto trasferita alla responsabilitàdi pochi individui politicamente o economicamentedominanti, che rappresentano una percentualebassissima della popolazione. Eleggere questi individuicon criteri democratici o sopportarli in regimicoatti, non sembra stimolo sufficiente alla evolutivitàdel nostro cervello.In contemporanea anche la capacità ed il livello culturale,almeno nei paesi sviluppati, hanno subito unaradicale trasformazione con l’avvento di una tecnologiaevoluta, che ha ulteriormente allontanato il rapportodel singolo con la conoscenza, trasferendone ilpeso alla facile e superficiale consultazione dei mezzimediatici.In buona parte la rete mediatica oggettiva (internet)è andata a sostituire, almeno nella comune prassi lavorativae ludica, la naturale rete interneuronica soggettiva,impoverendo le capacità di apprendimentoed elaborazione mentale di intere popolazioni che, apartire dagli individui più giovani. appaiono totalmentecondizionate da una globalizzazione ipoculturalepericolosamente aliena da effettivi stimoli emulativi.L’interesse dell’utente non va genericamente oltre lebanali notizie di cronaca o di costume, di avvenimentisportivi, di curiosità del momento, mentre moltaattenzione è rivolta alla cura della componente fisicae alla ricerca di un benessere sfuggente, talora inseguitocon l’aiuto farmacologico di droghe.aFigura 6: 6a: Evoluzione nel tempo dell’uomo e dialtri primati. 6b: Contemporanea evoluzione volumetricadel cervello umano.b280

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