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Studio sulla popolazione e sulle abitudini alimentari di Galeus melastomus (Rafinesque, 1810) nel Mar Ligure Sud-orientaleotoliti sono stati identificati i generi Diaphus e Hygophume le specie Notoscopelus elongatus, Lampanyctuscrocodilus e Mictophum punctatum. Probabilmentele piccole dimensioni di questi pesci che colonizzanoil sistema batiale favoriscono la predazioneda parte di G. melastomus. In due casi sono stati riscontratianche pesci cartilaginei, un individuo di Etmopterusspinax, di piccole dimensioni, e un giovanedi G. melastomus.Analizzando i contenuti gastrici, è stata rilevata lapresenza di resti vegetali verosimilmente derivantidagli scarti di cucina delle imbarcazioni di passaggio,come pezzi di pomodori, frammenti di peperonie altro, che possono lentamente raggiungere ancheelevate profondità. In particolare nella zona oggettodi indagine, la probabilità che questi resti pervenganoin mare è maggiore che in altre zone poiché è frequentatadalle navi che percorrono le rotte verso iporti di Livorno e Genova.Discussione e conclusioniG. melastomus presenta una distribuzione geograficae batimetrica abbastanza ampia. I maggiori contributidi biomassa sono dati da individui grandi che stazionanoa profondità più elevate [1] [6] [7], mentre ivalori più alti di densità sono dati da esemplari piccoli.Questo è da attribuirsi al fatto che esistono areecon un marcato addensamento di giovani, definitearee di nursery. Sebbene gli esemplari di piccola tagliapossano risultare sottostimati a causa della selettivitàdel campionatore, in alcune zone la popolazionedi G. melastomus risulta essere composta prevalentementeda questi esemplari, in particolare nellearee con profondità di circa 300 m.Dall’analisi stagionale, il «boccanera» presenta unreclutamento continuo, sebbene in estate il fenomenorisulti più marcato, in accordo con Relini Orsi eWurz [8] per una zona prossima all’area campionata(Mar Ligure Settentrionale).Il fatto che le giovani reclute e i riproduttori frequentinoaree diverse, ha stimolato la ricerca di unaspiegazione di questo fenomeno. Considerando improbabileuno spostamento passivo delle uova conla corrente, come succede spesso negli osteitti chehanno uova pelagiche, rimangono altre due possibilità:il trasferimento dei riproduttori verso le aree dinursery per la deposizione o lo spostamento attivodei giovani in un percorso analogo. Delle due ipotesila seconda ci sembra la più probabile in quantonelle vicinanze delle aree di nursery non sono maistati campionati esemplari prossimi alla deposizione,mentre nelle aree di concentrazione degli adulti,gli esemplari pescati sono risultati spesso in fase diemissione delle uova, tanto da espellerle durante lamanipolazione successiva alla cattura; inoltre nelledistribuzioni di taglia degli esemplari catturati nell’areadi nursery non sono mai risultati predominantii giovani della taglia corrispondente all’uscita dall’uovo(circa 10 cm LT), ma di dimensioni maggiori(circa 15 cm), indicando che è trascorso un certoperiodo di tempo dalla schiusa al momento dellacattura.L’analisi dei contenuti gastrici ha permesso di produrreuna notevole base conoscitiva sui rapporti troficiche questo predatore ha con altri organismi caratteristicidei fondali batiali. Le categorie di prede riscontratesono risultate comuni ad altri Autori chehanno svolto studi analoghi in aree limitrofe comeRelini Orsi e Wurtz [8] nel Mar Ligure Settentrionalee Sartor [9] nel Mar Tirreno Settentrionale. Tuttaviaanche per altre zone come il Mar Adriatico Meridionale,è stato accertato che le classi prevalenti di individuipredati dal boccanera sono sempre crostacei,osteitti e cefalopodi [10] [11] sebbene in rapporti diversi:gli osteitti prevalgono rispetto ai cefalopodi nelMar Adriatico, la situazione si rovescia nel Mar Ligure.I crostacei rimangono comunque la classe maggiormentepredata.L’analisi del contenuto stomacale rispetto a gruppi ditaglia ha evidenziato alcune differenze nell’alimentazione,imputabili al fatto che al crescere delle dimensionidel predatore aumenta l’importanza delle prededi maggiori dimensioni; i cefalopodi divengonouna preda rilevante con l’aumentare della taglia equesto sembrerebbe risultare anche per gli osteittisebbene con un divario inferiore.È stata rilevata una variazione stagionale osservataanche da altri Autori [9], che riguarda i crostacei eufasiacei;questi risultano essere maggiormente predatidai giovani nella stagione primaverile rispetto allealtre. Tra i decapodi, Calocaris macandreae è frequentenegli individui più grandi.Dall’analisi dello spettro trofico risultano evidenti lecaratteristiche fondamentali della dieta di Galeus melastomus,cioè la presenza di prede appartenenti siaal dominio bentonico che a quello pelagico, come giàaffermato da Relini Orsi e Wurtz [8] e da Wurtz eVacchi [12] nel Mar Ligure, e lungo le coste tunisineda Capapè e Zaouali [6]. Sono infatti presenti specielegate al fondo, più o meno strettamente, come241

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