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Figura 5: Evoluzione del drenaggio del Fiume Cecina alla fine del 16° secolo e all’inizio del 17° secolo, erelative sezioni geologiche schematiche, non in scala.Il secondo fattore, considerato scatenante per l’avulsionefluviale, è da ricercare nella dinamica della portatafluviale regolata dalla variabilità climatica. Lacartografia geografica storica da un lato, e l’edificazionedel Fitto e della Magona del Ferro dall’altro,vincolano lo spostamento del canale fluviale tra la finedel 1500 e l’inizio del 1600, intervallo confermatoanche dalla datazione radiocarbonio dell’unità 4 cheregistra un paleocanale del Cecina su cui si è impostatol’attuale corso. Dati sulla frequenza e grandezzadegli eventi di piena nei fiumi europei del 16° secolo[15] indicano, per l’Italia centro-settentrionale,piene frequenti e di piccola-media intensità nella primametà del secolo e piene relativamente meno frequenti,ma più catastrofiche, nella seconda metà. Ilregime idroclimatico del 16° secolo, quindi, potrebbeaver reso via via meno stabile il canale del FiumeCecina a nord dell’attuale. Eventi di piena eccezionale,come quella che colpì duramente Firenze nel1589 [4,15], avrebbero infine causato il brusco superamentodefinitivo di un equilibrio geomorfico precarioinducendo il corso fluviale a spostarsi più a sud.In conclusione i dati geo-morfologici presentati inquesto studio integrano e colmano le lacune della documentazionestorica di eventi che necessariamenteebbero un importante impatto su questo territoriocostiero. La mancata documentazione storica dellatrasformazione territoriale è da imputare alle condizionidi depopolamento di un’area che a lungo nonaveva garantito condizioni fisiche e sanitarie favore-42

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