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Modificazioni ambientali e faunistiche durante l’Olocene sull’Isola di Pianosa (Arcipelago Toscano, Italia): le evidenze malacologichfrontare il problema del suo sviluppo, cercando simultaneamentedi salvaguardare l’ambiente naturale,promuovere un turismo eco-compatibile ed incentivarela ricerca. Anche in questo quadro si inserisceil presente studio che in particolare pone l’attenzionesui cambiamenti climatici e ambientali, cercando,ove è possibile, di individuare il rapporto tra le modificazioniecologiche dell’Isola e l’azione umana.Il presente lavoro costituisce il primo contributo diun’attività di ricerca sull’Isola che, partendo dai datiarcheozoologici, zoologici, paleoclimatici e climaticiattuali, ha lo scopo di analizzare e interpretare il cambiamentonella composizione tassonomica della comunitàdei molluschi terrestri che probabilmente rifletteun mutamento complessivo degli ecosistemidell’Isola. È stato eseguito uno studio anche sulla malacofaunamarina confermando l’ipotesi che durantel’Olocene si sono verificati significativi cambiamentidella distribuzione biogeografica di molte specie.Materiali e metodiNel periodo luglio-settembre 2007 il personale scientificodel Museo di Storia Naturale del Mediterraneoha effettuato la prima campagna di ricerca sulla malacofaunaterrestre e marina dell’isola di Pianosa pereffettuare uno studio sistematico, ecologico e biogeografico,aggiornando i dati presenti in letteratura[1, 2] e confrontando le specie attualmente presenticon quelle provenienti dallo scavo archeologico delsito neolitico di Cala Giovanna Piano [3, 4], condottodalle Università di Pisa e Corte, in collaborazionecon la Sopraintendenza, dal 1997 al 2004. Durantequesta prima campagna di ricerca il prelievo dellamalacofauna terrestre è stato effettuato in 15 stazionilungo la costa dell’Isola e in una interna, mentre icampioni di malacofauna marina sono stati raccolti in5 stazioni (figura 1).È stato realizzato, inoltre, un primo censimento in situdelle specie marine presenti in località Cala SanGiovanni, durante il quale è stata individuata una popolazionedi Pinna nobilis L. (figura 2).In questa fase gli esemplari raccolti sono costituiti danicchi vuoti, poiché lo studio, per adesso, non necessitadi analisi su individui prelevati ancora vivi. Laclassificazione degli esemplari è stata effettuata attraversoun confronto con quelli della collezione malacologicadel Museo di Storia Naturale del Mediterraneoe l’utilizzo di lavori specializzati e atlanti [5, 6].Sono stati presi in considerazione anche esemplariFigura 1: Immagine satellitare dell’Isola di Pianosa;i pallini neri rappresentano le stazioni diraccolta della malacofauna terrestre durante lericerche del 2007, mentre i quadratini rossi quelledella malacofauna marina.Figura 2: Due esemplari di Pinna nobilis (freccie)a circa tre metri di profondità.frammentari per avere dati più completi e il conteggioè stato effettuato prendendo in considerazionegli esemplari con umbone [7].RisultatiLo studio della malacofauna terrestre e marina hafornito notizie importanti sulle caratteristiche pa-67

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