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Un limite di questa metodologia è legato al fatto chenelle varie categorie di valutazione vengono consideratespecie come Posidonia oceanica che si sviluppanoin habitat a profondità maggiori rispetto ad altrespecie come quelle appartenenti genere Cystoseira.È risultato quindi, che in alcune zone di estesa piattaformadell’infralitorale superiore, dove si sviluppauna prateria di Posidonia oceanica, come ad esempioin zona «3 Ponti» - «scalinata» di Antignano, sono statiregistrati paradossalmente valori più alti rispettoalla zona del Romito, che ospita comunque la prateriadi Posidonia oceanica, ma per le sue caratteristichemorfologiche, solo a profondità maggiori.ConclusioniFigura 5. Cystoseira compressa nel corpo idricoRomito.to ottenuto invece un indice EQR inferiore al corpoidrico di Livorno.Dunque, per una corretta valutazione dello stato ecologicodi tutto il tratto di costa monitorato sarebbenecessario inserire nelle situazioni geomorfologicamenterilevanti un parametro «inclinazione della costa»e un altro parametro «distanza dalla zona deifrangenti».Un’altra nota positiva del CARLIT è la possibilità immediatadi individuare fonti puntuali di acque dolci,sia naturali che di scarico (figura 6) segnalate dallapresenza di alghe verdi e quindi da un abbassamentodei Sensitivity Level.Figura 6: Esempio di mappa utilizzata durante ilcampionamento con particolare di uno scarico.I risultati di EQR ottenuti nel presente studio assegnanovalori tra buono ed elevato per tutti i corpi idricidella costa livornese, eccezion fatta per Castiglioncelloe Rosignano Solvay, raggiungendo i limiti minimistabiliti dalla WFD per il 2016, per quanto riguardal’aspetto macroalgale.Bassi valori di qualità nel tratto di costa tra Castiglioncelloe Rosignano Solvay possono essere dovutialla forte pressione antropica cui questa area è soggetta,sia dal punto di vista turistico che industriale.Non essendoci lavori precedenti che descrivono lastruttura del popolamento algale presente nell’area,risulta difficile capire come si sia evoluto nel tempo.Tali risultati suggeriscono comunque che la zonadebba essere monitorata con particolare attenzioneproprio in relazione al basso livello di qualità riscontratocon questa metodologia. Il confronto con i datirilevati nel tratto di mare livornese che presenta unamorfologia simile conferma la criticità di questo trattodi costa.Nel loro insieme i popolamenti non hanno mostratocambiamenti importanti nella composizione specificarispetto a quanto descritto in studi effettuati alla finedegli anni ’60, anche se la sostituzione di Cystoseiraamentacea var. stricta con Cystoseira compressa inzona «Calignaia» può essere legata ad un peggioramentodelle condizioni ecologiche dell’area.Per quanto riguarda la metodologia utilizzata si ritieneche essa possa rappresentare un buon compromessotra risultati ottenuti e la velocità di applicazionenell’ambito del monitoraggio costiero. Tuttavia, lesei situazioni geomorfologicamente rilevanti sono risultateinsufficienti a rappresentare le situazioni realiriscontrate nel monitoraggio causando spesso unadifficoltà di individuazione della fascia da campionare.Queste incertezze sono andate sicuramente avantaggio della zona di Livorno che presenta una va-216

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