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Diversità delle comunità fitoplanctoniche nelle acque costiere toscaneIntroduzioneIl fitoplancton rappresenta la componente dei produttoriprimari vivente in sospensione nella colonnad’acqua (pelagica), più diffusa e ubiquitaria,con dimensioni (unicellulari) e morfologie (tendential massimo rapporto superficie/volume) ritenuteadattamenti specifici all’ambiente acquatico peruna ottimale assimilazione nutritizia e una opposizioneall’affondamento.Già dal secolo scorso [1] è nota l’alta diversità che siriscontra nelle comunità fitoplanctoniche, definitacome «il paradosso del plancton» per il fatto che anchecampioni di piccolissimi volumi d’acqua contengonoun gran numero di specie coesistenti. Lo sviluppodelle ricerche condotte sulla dinamica di questecomunità, ha successivamente permesso [2] di chiarireche il fitoplancton è stato considerato un paradossosolo perché lo si è studiato secondo una scaladi riferimento troppo vasta, combinando processiche agiscono su scale diverse. L’ambiente acquatico,pur potendo essere considerato relativamente isotroponella scala spaziale delle masse d’acqua superficiali,aventi caratteristiche più (temperatura, salinità)o meno (nutrienti) conservative in un arco di tempostagionale, presenta al contrario un’alta variabilitàdelle stesse condizioni in quelle scale spazio-temporaliche direttamente riguardano l’accrescimento el’assimilazione del fitoplancton, cioè l’ambito spazialemicrometrico e temporale di minuti-giorni. Questaampia «chiazzatura» a piccola scala dell’ambientepuò quindi consentire lo sviluppo e la contemporaneapresenza di un grande numero di specie.La diversità del fitoplancton presenta inoltre, particolarmentenei cicli stagionali delle nostre latitudini,una variazione temporale dovuta ai cambiamenti dellacomposizione, alle interazioni tra il raggruppamentodi specie presenti e alle opportunità presentatedalle risorse ambientali e dalla loro ripartizione,che può essere considerata rappresentativa dei diversistadi della successione fitoplanctonica ed essernequindi attributo di riconoscimento in condizioninon perturbate [3] [4]. Schematizzando, lo stadioiniziale si considera quello della fioritura primaverilein un ambiente ricco di risorse dove la diversità èbassa per la dominanza della/e specie in accrescimento,poi la diversità aumenta fino ad un massimovalore rappresentativo della massima ripartizionedelle ormai scarse risorse disponibili e quindi dellafase più matura della successione. Le diverse situazionisono evidenziabili dalle cosiddette «curve rango-frequenza»che assumono forme diverse nei diversistadi [5].Lo studio sintetizzato in questo articolo si inserisceda una parte all’interno della continuità di ricerchesulla ecologia del fitoplancton neritico ed oceanicodell’Alto Tirreno Toscano svolte da anni dall’Universitàdi Firenze [6] [7] [8] [9], dall’altra nell’ambitodei progetti promossi dalla Comunità Europea relativialla valutazione dello stato ecologico delle acquecostiere degli stati membri. Valutazione che si fondanon solo sui dati abiotici, ma anche e soprattutto suquelli biotici, cioè sulla conoscenza delle caratteristichedelle varie comunità (fitobenthos, zoobenthos,angiosperme, fitoplancton) definite Biological QualityElements, cioè gli elementi di qualità biologica acui fare riferimento per le classificazioni [10].In questo ambito, la Regione Toscana ha elaboratoun programma mirato alla valutazione della biodiversitàmarina in Toscana (BioMarT) in collaborazionecon ARPAT ed il Museo «La Specola» di Firenze. Èstato previsto lo studio delle comunità fito- e zoobentonichedei litorali toscani rocciosi e sabbiosi per ladefinizione di un repertorio naturalistico, l’individuazionedelle biocenosi vulnerabili, delle specie rare edei siti di elevato interesse conservazionistico nelmare della Toscana. A questo si è affiancata la descrizionedelle condizioni fisiche e trofiche delle acque edella consistenza, composizione e diversità delle comunitàfitoplanctoniche, ulteriore elemento fondamentaledella rete trofica marina per valutare lo statodelle acque costiere. In questo lavoro vengono descrittii primi risutati ottenuti nel tentativo di fornireinformazioni sulla biodiversità fitoplanctonica comeindice dello stato di salute delle acque costiere toscanee sull’eventuale grado di cambiamento che i luoghipossono avere subito nel corso del tempo.gli autori1 Dipartimento di Biologia Vegetale,Università di Firenze, Via P.A. Micheli 150121 Firenze2 Dipartimento di Biologia Animalee Genetica, Università di Firenze,Via Romana 17 - 50121 Firenzeluigi.lazzara@unifi.it* autore per corrispondenzacatnuccio@unifi.it259

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