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era stata indicata anche per le colline di Montecarlo,ma non è stata più ritrovata [13]. In verità nelle stazionida noi esaminate, la specie non vegeta propriamentesul substrato torboso della sfagneta – comesostengono alcuni – ma nelle immediate vicinanze eprecisamente nei molinieti che sempre si insedianoai margini di questi biotopi. Specie elusiva, come laprecedente, è visibile nel mese di settembre perchéin piena antesi.Drosera intermedia Hayne e Drosera rotundifolia L.Entrambi specie microterme tipiche delle torbiereacide, hanno rispettivamente distribuzione subatlanticae circumboreale. Sono definite rare per l’Italia continentalee in quella peninsulare compaiono solo in Toscana[3,11], dove sono segnalate a Sibolla, sulle Cerbaie,sul Monte Pisano – alla Piaggina, alla Tavola e sopraButi – e, limitatamente a D. rotundifolia, nelle paludidi Massaciuccoli.Utricularìa minor L.Specie centroeuropea indicata per le Alpi e per l’Appennino[3], in Toscana oggi è nota per un’unica stazionesul Monte Pisano, quella della «Tavola». Lapresenza di questa Lentibulariacea al lago Marruchetone,presso Capalbio, non è stata recentementeconfermata [6].Potamogeton polygonifolius PourretLa specie è distribuita nell’Europa atlantica ma è anchepresente, con diverse disgiunzioni, nei settoriorientali del continente e in Nord Africa. In Italia è daconsiderarsi rara [3,4,5,11] ed in Toscana è semprelegata alle torbiere a Sphagnum.MycophytaCortinarius huronensis Ammirati & A.H. Sm.Conosciuto anche come Cortinarius palustris (Moser)Nezd., appartiene alla sezione Dermocybe delgenere Cortinarius e si caratterizza, rispetto alle speciesimili, per il cappello bruno verdastro, gamboconcolore provvisto di ornamentazioni rossastre.Specie molto rara, particolarmente frequente allaPiaggina.Galerina sphagnorum (Pers.) KühnerSimile a Galerina paludosa (Fr.) Kühner, si riconosceda questa per il gambo non decorato, l’odore e ilsapore di farina.La specie era sinora segnalata in Toscana per l’Appenninopistoiese nella sfagneta delle Lamacce – Riservanaturale di Campolino – e al Lago delle Bruciate – altaValle del Sestaione [1]. Si tratta di una nuova segnalazioneper la Toscana.Hypholoma elongatum (Pers.: Fr.) RickenPresenta un cappello piccolo (fino a 2 cm) il quale contrastanettamente con il gambo (in parte inserito nelsubstrato) che può raggiungere e superare i 10 cm.Tipico delle torbiere a Sphagnum di tutta Europa, èparticolarmente comune in alcune regioni centrali esettentrionali del continente (Polonia), mentre risultararo in Italia. Si tratta, come nel caso precedente,di una nuova segnalazione per la Toscana.ConclusioniQuesti biotopi oggi vivono in condizioni abbastanzaprecarie, principalmente per motivazioni legate alladisponibilità idrica; in relazione a ciò nell’Orto Botanicodi Lucca è stata realizzata un piccola torbiera dovevengono conservate ex situ le specie ricordate[12].Bibliografia[1] D. Antonini, M. Antonini, Libro rosso dei Macromicetidella Toscana. Dal censimento alla Redlist. Regione Toscana - A.R.S.I.A. - A.G.M.T., TipolitoDuemila srl, Campi Bisenzio (FI): 2006.[2] A. Bertacchi, A. Sani, P.E. Tomei, La vegetazionedel Monte Pisano. Provincia di Pisa, PaciniEditore, Pisa: 2004.[3] F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini, C. Blasi,An annotated checklist of the italian vascular flora.Palombi Editore, Roma: 2005.[4] G. Ficini, A. Giordani, P.E. Tomei, Atti Soc.Tosc. Sci. Nat., Mem., ser. B 1981, 88: 337-341.[5] G. Ficini, A. Giordani, P.E. Tomei, Inform.Bot. Ital. 1981, 13 (2-3): 172-175.[6] E. Guazzi, P.E. Tomei,. Atti Mus. civ. Stor.nat. Grosseto 1995, 15: 23-53.[7] R. Narducci, Macromiceti del bacino del lagodi Massaciuccoli. Contributo alla conoscenza micologica.Parliamo di funghi, L’Ancora, Viareggio2002: 16-20.[8] R. Narducci, P. Petrucci, Macromiceti reperitiin provincia di Lucca negli anni 1985-1994 con leindicazioni dei luoghi e degli ambienti di raccolta.In: Contributo alla conoscenza dei macromiceti168

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