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guito del ritorno in ambiente marino, ma a partire dapiù recenti antenati terrestri. Studi molecolari recenti[13] non riescono a chiarire se il progenitore comunedei funghi abbia avuto origine in ambiente marino,mentre sembra molto probabile che la diversificazionedei taxa maggiori all’interno del regno deifunghi sia avvenuta in ambiente terrestre prima dellacolonizzazione delle terre emerse da parte dellepiante (colonizzazione, tra l’altro, favorita dalla simbiositra Glomeromycota e piante). In ogni caso, neifunghi superiori il carattere «marino» sembra essereun carattere acquisito da funghi terrestri che sono ritornatiall’ambiente marino.I funghi nell’ecosistema marinoAl momento non esistono prove convincenti che singolespecie fungine siano confinate a paesi o continentied i funghi marini non costituiscono unità «floristiche»discrete come le alghe. In generale la composizionedel micobiota dipende dalla temperaturadell’acqua piuttosto che da quella dell’aria e i funghipossono essere suddivisi in due grandi gruppi, lespecie pantemperate e le specie pantropicali senzache a questi termini sia dato un significato geograficotroppo spinto. L’assenza di barriere fisiche e la presenzadi correnti fa si che specie dei due gruppi possanoritrovarsi mischiate, in particolare nelle zone diconfine tra le due regioni. Alcune specie possono essereconsiderate cosmopolite, come Corollosporamaritima, altre tipiche di regioni ben definite, comeAsteromyces cruciatus per le regioni temperate; funghiche hanno specificità per alcuni ospiti seguono ladistribuzione degli stessi, ad es. Keissleriella blepharosporacolonizza radici e germinelli immersi di Rhizophoraspp (Mangrovie) e si ritrova ovunque il suoospite possa vivere (grazie alla corrente del Golfo,può essere trasportata per centinaia di miglia fino allacosta della Carolina del Nord negli Stati Uniti). Lostesso vale per le specie che colonizzano specificatamentealghe, anche se, spesso, parassiti hanno unadistribuzione più limitata delle alghe che li ospitano[18]. Funghi sono stati ritrovati anche in materialeprelevato ad elevate profondità ma, in molti casi, questifunghi sono stati isolati a pressione e temperaturadei laboratori dove tale materiale è stato esaminato.Non si può escludere, quindi, che le spore o i frammentidi micelio che hanno dato origine a quei ritrovamentisi siano trovati a quelle profondità casualmente,provenendo da orizzonti superiori o, addirittura,dalla superficie, ed in una fase di vita latente; importante,in questi casi, potrebbe risultare la valutazionedella barotolleranza di questi organismi [21].Indagini molecolari recenti [2] suggeriscono che adalte profondità i funghi sono rari e predominano lieviticon sequenze simili a quelle di organismi che si ritrovanoin superficie suggerendo una storia di frequentiscambi tra ambienti terrestri e marini.Funghi marini possono vivere come saprofiti a spesedi sostanza organica di origine vegetale od animale,come parassiti di piante e animali e come simbionti dialghe. Substrati diversi quali sedimenti, alghe, sostanzelignocellulosiche, fogliame, spoglie di animali,strutture calcaree di molluschi e coralli, materiali diorigine antropica possono supportare la crescita saprotroficadei funghi. Sul legname che si ritrova inmare aperto è frequente il reperimento di Halosphaeriales,caratterizzati dall’avere aschi deliquescenti e liberazionepassiva delle ascospore, le quali sono caratterizzatedall’avere appendici di varia forma e dimensioniche ne favoriscono la flottazione e l’ancoraggioai materiali in sospensione nell’acqua. Nelle mangrovie,ed in particolare su materiali lignocellulosici presentinell’orizzonte compreso tra le linee di alta e bassamarea, si ritrovano ascomiceti caratterizzati dall’avereascospore espulse attivamente dagli aschi (unavolta riferiti alla classe Loculoascomycetes), prive di ornamentima spesso dotate di una guaina mucillaginosa.Nei periodi di bassa marea queste caratteristichefavoriscono la dispersione e l’ancoraggio delle ascosporesui materiali non coperti dalle acque.I funghi marini sono i maggiori decompositori dellesostanze lignocellulosiche che entrano nell’ecosistemamarino. Tra le diverse componenti del legno, lacellulosa è degradata più facilmente, mentre la ligninaappare più resistente. Corollospora maritima eMonodyctis pelagica sono esempi di funghi marinicon elevata capacità cellulosolitica (la cellulosa degradatapuò anche essere di origine animale, comequella presente nei Tunicati) mentre M. pelagica eNia vibrissa sono in grado di demolire la lignina. Ifunghi marini possono comportarsi da endoliti, penetrandorocce calcaree, gusci di molluschi o Cirripedi(Denti di cane) dove possono utilizzare la sostanzaorganica mineralizzata o stabilire rapportisimbiotici o parassitari con i loro ospiti; importante èla loro presenza negli scheletri di coralli, dove sonoampiamente rappresentati e con i quali, in condizioninormali, convivono in equilibrio, ma quando le barrierecoralline sono in situazioni di stress possonocausare gravi danni [8].198

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