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te verticalmente tra gli strati suggerendo abbondantepresenza di materia organica sepolta.Alcuni icnofossili non illustrati in questo lavoro sonoda riferirsi a forme simili a Rusophycus e suggerisconoabbondante presenza di artropodi come trilobiti ecrostacei ma al momento nessun macrofossile riferibilea questi gruppi è stato scoperto nei sedimentianalizzati.Il bacino di sedimentazione delle argilliti e calcari siliceidel Cretaceo superiore del Rio Ardenza dovevadunque essere densamente abitato da invertebrati acorpo molle e artropodi. La notevole diversità degliicnofossili documenta dunque un vasto repertoriocomportamentale esibito da differenti specie di invertebratie mostra soprattutto attività di nutrizione acarico di materia organica depositatasi sulla superficiedegli strati o sepolta suggerendo l’esistenza diuna catena di detrito ben sviluppata probabilmentedipendente dalla precipitazione di resti organici daquote superiori nella colonna d’acqua.Bibliografia[1] A. Lazzarotto, R. Mazzanti, C. Nencini, Quad.Mus. Stor, Nat. Livorno. 1990, 11 (Suppl. 2): 1.[2] A. Seilacher, Biogenic sedimentary structures.In Approaches to Paleoechology. Wiley & Sons:New York: 1964a.[3] A. Seilacher, Sedimentology. 1964b, 3: 253.34

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