13.07.2015 Views

73McpBhEE

73McpBhEE

73McpBhEE

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

stilata la prima lista di specie non-indigene delle acqueinterne [11], analizzandone tempi, cause e modalitàd’ingresso e distribuzione attuale. Nel complesso,è emerso che la xenodiversità animale italianaconsta di 112 specie che costituiscono circa il 2%dell’intera fauna. Il trasporto accidentale, in associazionecon partite di pesci per semina o di prodotti cerealicoli,è stata la principale causa d’ingresso degliinvertebrati, mentre i vertebrati sono stati prevalentementerilasciati in natura per via intenzionale. Icontinenti di origine delle specie non-indigene sonosoprattutto Asia, Nord America e il resto dell’Europa,mentre le regioni italiane più colpite sono quelledel Nord e del Centro. L’obiettivo del presente lavoroè stato quello di analizzare in via preliminare la situazionenelle acque interne della Toscana, una delle regionipiù colpite del Centro Italia.Materiali e metodiLa lista è stata compilata sulla base delle informazionireperibili nella letteratura scientifica; le informazioniraccolte sono state validate da esperti e implementate.Sulla base delle «Linee guida per la reintroduzionee il ripopolamento di specie animali e vegetalidi interesse comunitario» (Ministero dell’Ambiente,14 Febbraio 2006), sono state consideratenon-indigene quelle specie arrivate in Italia dopo lascoperta dell’America (vedi [5]). Sono stati analizzatianfibi, rettili, uccelli e mammiferi legati all’acquaper il completamento del loro ciclo vitale, invertebrati(parassiti e non) e pesci. Per acque interne si intendonotutte le acque ferme e correnti sulla superficieterrestre (Direttiva 2000/60/EC del Parlamento Europeoe del Consiglio che istituisce un quadro per l’azionecomunitaria in materia di acque). Nell’analisisono state considerate le specie non native dell’Italia[5] e non le traslocate (specie introdotte da altri baciniitaliani). Tra le specie non-indigene presenti in Toscana,sono state considerate «endemiche» quellepresenti solo in Toscana, «pandemiche» quelle presentiin almeno 15 regioni italiane. Dove possibile,per ognuna è stata indicata la distribuzione nei quattrobacini più importanti della Toscana: Arno, Serchio-Magra,Ombrone-Fiora, Tevere.Per le analisi statistiche sono stati utilizzati il G testcon la correzione di Williams (G) e il test di Studentper un campione (t). Il livello di significatività per ilquale l’ipotesi nulla viene rigettata è α= 0.05.RisultatiIn Toscana, sono presenti 48 delle 112 specie non-indigenesegnalate in Italia (Tabella 1), senza alcuna significativadifferenza tra vertebrati (29) e invertebrati(19) per la loro frequenza specifica (G=2.08, df=1,P>0.1). Come in Europa e nell’intera Italia, anche inToscana gli Osteitti rappresentano tra i vertebrati iltaxon più affetto da xenodiversità (figura 1A,B,C),con 24 specie non-indigene presenti contro le 19 autoctone.In Toscana, sono inoltre presenti 13 specieittiche originarie del versante padano-veneto, ma traslocatenella nostra regione. Nel caso degli invertebrati,analogamente a quanto osservato in Europa ein Italia, i crostacei (6) e i molluschi (8) sono i taxa incui le specie non-indigene costituiscono una frazionepiù elevata. Sono inoltre presenti due specie di invertebratiparassiti dei pesci (Anguillicola crassus e Gyrodactylussalaris). La figura 1A illustra il contributodi ogni taxon alla xenodiversità delle acque internedella Toscana, mentre la Tabella 2 mostra la frazionedi specie non-indigene per taxon. I pesci, seguiti damammiferi, rettili, crostacei Decapoda e crostaceiCladocera sono i taxa maggiormente affetti.La percentuale di specie non-indigene è maggiorenei vertebrati (29/92: 31.52%) che negli invertebrati(19/1389: 1.37%). Complessivamente, le specie nonindigenecontribuiscono per il 3.2% alla fauna presentenelle acque interne toscane (1481 specie secondostime di [1,2,4,16,18,19]). Il mollusco gasteropodeHelisoma anceps (Henrard 1968) e il crostaceo CopepodeApocyclops panamensis possono essere considerati«endemici alieni»: il primo è riportato comesporadico solo nella nostra regione [4], il secondo èstato individuato solo nel Lago di Massaciuccoli [3].Inoltre, in Toscana sono presenti 2 vertebrati (Oncorhynchusmykiss, Rattus norvegicus) e 4 invertebrati(Anguillicola crassus, Gyrodactylus salaris, Haitiaacuta e Potamopyrgus antipodarum) non-indigeni«pandemici».Dal confronto tra i 4 maggiori bacini della Toscana,l’Arno presenta il numero maggiore di specie aliene,seguito dal bacino dell’Ombrone-Fiora, del Serchio-Magra e del Tevere (G=26.57, df=3, P

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!