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hanno mostrato una capacità di accumulo anche peril tallio. Infatti, a fronte di un contenuto totale di tallionel substrato attorno a 2 mg/kg e di circa 9 mg/Lnelle acque del lago, sono state misurate nelle radiciconcentrazioni medie di 63 mg/kg. Nella traslocazionealle foglie l’abbondanza di tallio si riduce di circaun ordine di grandezza, essendo state dosate, nellacomponente epigea della pianta, concentrazioni di6 mg/kg in media.Gruppo 1 e Gruppo 2: Quercus ilex L.In questo lavoro sono state analizzate foglie di esemplaridi Q. ilex (leccio) cresciuti su suoli formatisi siada rocce magmatiche acide (vulcaniti di Roccastrada)che da materiali di discarica della miniera delTafone.I campioni di foglie (n=5) raccolte da 5 esemplari dileccio nella zona di Roccastrada hanno fornito contenutidi tallio estremamente variabili tra 0.04 e 4.08mg/kg. Tuttavia, in genere, i tenori di tallio sono superioria 1 mg/kg, in linea con le concentrazioni totalidell’elemento nei suoli di questa zona (1.80-2.31mg/kg).Nell’area mineraria del Tafone le foglie prelevate da2 esemplari di leccio nei siti S5 e S6, hanno dato concentrazionidi tallio tra loro diverse. Nel sito S5 i tenorinei campioni di foglie (n=10) sono distribuiti inun ampio intervallo compreso tra 0.03 e 35.2 mg/kg,con picco di frequenza dei valori intorno a 3 mg/kge, quindi, in linea con il contenuto totale dell’elementonel suolo.Nel sito S6, invece, le concentrazioni di tallio dosatenei campioni di foglie di leccio (n=5) si attestano suvalori che sono generalmente superiori ai 30 mg/kg,con un massimo di 92 mg/kg. Si tratta di contenutiche indicano un accumulo di tallio importante edanalogo a quanto visto per alcune specie erbacee edarbustive ivi presenti.Dall’esemplare di leccio del sito S5 sono stati raccoltied analizzati anche 15 campioni di rami con diversogrado di accrescimento (da 1 a 4 anni). I risultati mostranolivelli di tallio variabili nell’intervallo 0.01-21mg/kg ed una buona corrispondenza tra contenutinelle foglie e nei rami. Inoltre, sembra esistere untrend in diminuzione delle concentrazioni di tallio all’aumentaredell’età dei rami.ConclusioniL’insieme dei dati analitici presentati in questo lavoromette in evidenza una rilevante variabilità delleconcentrazioni di tallio nel suolo e soprattutto nellespecie vegetali erbacee ed arbustive considerate.L’abbondanza e la distribuzione del tallio nei suolistudiati appaiono strettamente legate alla natura litologicadel substrato. Le concentrazioni più elevatecaratterizzano i suoli formatisi da magmatiti acide edintermedie, da sedimenti alluvionali in zone minerariee da materiali di discarica mineraria.Le specie vegetali studiate hanno tenori di tallio nelleradici che, nel complesso, appaiono correlate al contenutototale dell’elemento nel suolo, con valori delBAC (Biological Absorption Coefficient = rapporto trail contenuto dell’elemento nelle radici e quello totalenel suolo) che si pongono usualmente tra 0.01 e 0.1.Nel trasferimento alle parti aeree i livelli di tallio diminuisconodi un fattore variabile tra 2 e 10.Un fenomeno importante di accumulo del tallio è statoriscontrato nelle specie S. vulgaris, P. lanceolata eD. hirsutum. Gli esemplari di queste specie cresciutisu suoli formatisi dai materiali della discarica minerariadel Tafone, presentano valori del BAC compresitra 50 e 200. Queste stesse specie rivelano ancheuna traslocazione piuttosto efficiente dell’elementoverso le parti aeree.Per quanto detto l’accumulo di un elemento come iltallio in specie erbacee potenzialmente appetibili peril bestiame brado pone una questione che richiedeuna particolare attenzione.I dati analitici hanno rimarcato anche per la specieM. acquatica la capacità di concentrare tallio nelle radicie di traslocarlo, in parte, nelle foglie.Nelle foglie di Q. ilex sono state misurate concentrazionivariabili di tallio. Queste pur essendo, nel complesso,confrontabili con l’abbondanza totale dell’elementonel suolo segnalano, talora, fenomeni non trascurabilidi accumulo.Bibliografia[1] B.W. Vink, Chem. Geol. 1993, 109: 119.[2] V. Jovíc, Thallium. In: C.P. Marshall & R.W.Fairbridges (eds.), Encyclopedia of Geochemistry.Dordrecht, Germany: 1999.[3] K.H. Wedepohl, Geochim. Cosmochim. Acta1995, 59: 1217.[4] T.A Delvalls, V. Saenz, A.M. Arias, J. Blasco,Cienc Mar 1999, 25 (2): 61.[5] K.H. Wedepohl, Handbook of Geochemistry.Springer-Verlag, Berlin-Heidelberg: 1978.128

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