Calanchi e biancane, suggestive forme d’erosione nelle argille delle colline toscaneallo stato liquido se il contenuto d’acqua raggiunge illimite di liquidità.L’argilla di calanchi e biancane, plastica in superficie,quando assorbe acqua diviene facilmente erodibileed è sottoposta all’asportazione dello strato epidermicoche può subire un processo gravitativo dicolamento.La predisposizione di un territorio alla formazione dicalanchi e biancane dipende dalle proprietà del terrenocoesivo affiorante, specialmente dalla granulometriae dalla composizione mineralogica.L’argilla è composta di vari minerali distinguibili neitre gruppi principali del caolino, dell’illite e dellamontmorillonite, con caratteristiche diverse perquanto riguarda la capacità di assorbire acqua. Lamontmorillonite è il minerale con la più alta capacitàd’assorbimento, il caolino la più bassa. La morfologiadelle Formazioni a componente argillosa del Neogene,può dunque variare in rapporto alla differentecomposizione mineralogica di questi terreni (S. Vittorini,1977 [24]).Quando in un sedimento argilloso prevalgono i mineraliespandibili, il terreno, a causa dell’alternarsidi periodi di siccità a periodi piovosi, manifesta il fenomenodella fessurazione, fenomeno quest’ultimoche, consentendo l’infiltrazione d’acqua a profonditàdi alcuni metri, facilita il processo di plastificazionedell’argilla, predispondendo il terreno all’innesco difenomeni gravitativi.L’intensa erosione, cui sono sottoposti i teneri terreniargillosi della Toscana collinare, si manifesta confenomeni come ruscellamenti, soliflussi, creeping e,nella forma parossistica, con frane di colamento e discoscendimento.Quando l’erosione diventa regolare, ordinata, ripetitivae segue l’avvicendarsi dei cicli stagionali, le formeche ne derivano non sono più casuali e caotichecome ad esempio nei soliflussi, ma assumono unaspetto subgeometrico tipico di calanchi e biancane.Moderne ricerche sperimentali sull’origine di calanchie biancane, in rapporto alle caratteristiche geotecnichee mineralogiche dei terreni a componenteargillosa, si devono al Geologo Michele Sfalangache, insieme ad altri ricercatori, ha finalmente chiaritoalcune condizioni di esistenza di queste forme delterreno. I principali risultati di tali ricerche sono contenutinelle seguenti note scientifiche:1. M. Sfalanga, P.G. Malesani, S. Vannucci, 1974[16] esaminando i terreni argillosi del Valdarno superiore,della Val d’Era e della Val d’Elsa constatanoche le caratteristiche geomorfologiche e i fenomenid’instabilità dei versanti sono dovuti al loro contenutod’acqua allo stato naturale che a sua volta è condizionatodalla composizione mineralogica dell’argilla.2. M. Sfalanga, V. Rizzo, 1974 [17] affermano, in basea dati sperimentali, che le differenze morfologicheosservabili nei paesaggi argillosi, in particolarela formazione di calanchi, sono legate non solo a fattoridi esposizione ma anche a caratteristiche intrinsechedei sedimenti fra cui la granulometria e lacomposizione mineralogica.3. M. Sfalanga, S. Vannucci, 1975 [18] effettuano unaricerca su due differenti bacini sperimentali posti incorrispondenza, il primo della base delle Argille grigio-azzurredi età Pliocene inferiore-medio, privo dicalanchi e l’altro nella parte più alta della medesimaFormazione, in presenza di argille sabbiose, in un’arearicca di calanchi. Essi giungono alla conclusioneche le forme calanchive presenti in uno dei due bacinisono impostate su sedimenti a parziale componenteargillosa (limi argillo-sabbiosi), mentre i terreni argillosi,peculiari dell’altro bacino, a elevato tenore in mineralia reticolo espandibile e ad alta plasticità, dannoluogo a morfologie stondate e a bassa acclività.Ricerche indipendenti dal gruppo di Michele Sfalangasono state effettuate da S. Vittorini, 1977 [24].Questo autore, dopo aver sperimentato che i mineralidei gruppi della Montmorillonite e del Caolino hannocomportamenti opposti riguardo alla capacitàd’assorbire acqua, ipotizza che esistano rapporti fratipi di argilla e forme d’erosione.Sperimentata la diversità mineralogica dei terreni argillosipliocenici e pleistocenici di quattro differenticomparti (tabella 1), di cui due in Toscana, Val d’Era(PI), Val d’Orcia (SI), uno in Abruzzo, Valle del FiumePiomba (TE) e uno in Basilicata, Valle del FiumeBasento (MT), l’Autore giunge alla conclusione chenei terreni argillosi, dove è massima la concentrazionedei minerali espandibili, si rinvengono calanchi acreste stondate e biancane (Valle del F. Basento).Laddove sono scarsi i minerali espandibili si trovanocalanchi scoscesi a creste aguzze e assenza di biancane(Valle del F. Piomba).Per quanto riguarda l’aspetto granulometrico S. Vittorini,1977 [24] concorda con M. Sfalanga e S. Vannucci,1975 [18] che i calanchi sono associati ai limiargillo-sabbiosi, mentre le biancane si formano interreni a granulometria più fine (argille limose).L’autore mette in risalto che nei calanchi l’erosioneprevalente è di tipo lineare ed avviene per asportazionemeccanica delle particelle dovuta al ruscellamento,mentre nelle biancane l’erosione è di tipo57
areale ed avviene perplastificazione dell’argillae conseguentecolamento.Tabella 1: Quadro riassuntivo dei minerali argillosi presenti nei campionidelle quattro valli in esame, da S. Vittorini, 1977 [24].Badlandse «jaramme»Il termine badlands(letteralmente «cattiveterre») indica genericamenteparticolariregioni di bassi rilievi,prive di vegetazione,dove le rocce, profondamente incise dall’erosione,presentano forme e colori spettacolari. L’erosione ècausata principalmente dall’alternarsi di periodi dipiogge intense e devastanti, intervallati da lunghi periodidi siccità.Le badlands, a livello internazionale e in senso lato,sono aree brulle e incolte più o meno estese in cuispicca un paesaggio arido, spoglio e desolato, impostatosu terreni impermeabili ad elevato grado dierodibilità. Esse sono caratterizzate dalla presenzadi tipiche e suggestive forme d’erosione.In senso stretto le badlands sono identificabili conuna regione dello stato americano del Sud Dakota,nell’omonimo Parco Nazionale che si sviluppa suuna superficie di 982 Km 2 , tra le Black Hills, a ovest,e il corso del Fiume Missouri a est.Le badlands americane (figura 7) sono differenti dacalanchi e biancane italiani, essendo stratificate eformate da alte torri e pinnacoli, tanto da assomigliaread una sorta di piramidi di terra. Esse sono costituiteda banchi di argille tenere ed erodibili, alternatea strati di rocce più dure (arenarie).I terreni sedimentari delle badlands del Sud Dakotasi depositarono nell’Era Terziaria, dall’Eocene all’Oligocene,ossia dai 37 ai 26 milioni di anni fa, mentre iterreni modellati dai calanchi e dalle biancane dellaToscana sono più recenti, in genere del Pliocene edel Quaternario.Le «badlands» della Lucania interessano circa il 30%del territorio regionale, nel settore sud-orientale. Esseoccupano la maggior parte delle aree collinari digradantiverso il Mar Jonio comprese fra le valli deiFiumi Agri, Sauro e Basento. In dialetto lucano il terminecalanco indica biancana mentre i calanchi vengonoappellati jaramme (burroni, precipizi), secondoquanto riferitomi dal giornalista della Gazzettaxxx, abbondante; xx, presente; x, scarso; t, tracce. Le parentesi indicano una presenzadiscontinua.del Mezzogiorno Salvatore Verde di Tursi.Allo scopo di tutelare e conservare le caratteristichenaturali e paesaggistiche della zona è in via di istituzioneun parco regionale che comprenderà vari Comunidelle province di Potenza e Matera, fra cui Alianoe Tursi (figure n. 6-8).Il maestoso paesaggio dei calanchi di Aliano è statodescritto dallo scrittore Carlo Levi, 1945 [6] nel celebreromanzo storico Cristo si è fermato a Eboli. L’Autore,esule in quel paese alla fine degli anni ’30, descrivea più riprese il paesaggio circostante: «… e daogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca,senz’alberi e senz’erba, scavata dalle acque in buche,coni, piagge di aspetto maligno, come un paesaggiolunare …»; illustrando mirabilmente anche l’effettodelle intense precipitazioni concentrate in brevi periodidell’anno: «Le argille cominciarono a sciogliersi,a colare lente per i pendìi, scivolando in basso, grigitorrenti di terra in un mondo liquefatto».Figura 7: Paesaggio delle Badlands americane(foto South Dakota Geological Survey - USA).58
- Page 1 and 2:
00 cover_codice_armonico 5-03-2008
- Page 3 and 4:
Questo volume è stato realizzato g
- Page 5 and 6:
14. Caratterizzazione geochimica de
- Page 8: Se dovessi pensare a quale ragione
- Page 11 and 12: Nell’ultimo decennio è stata oss
- Page 13 and 14: Metodi sperimentaliL’area della c
- Page 15 and 16: 5) si sono potuti osservare i rappo
- Page 17 and 18: Relazione falda/piovositàFigura 7:
- Page 19 and 20: Il regime idraulico originario del
- Page 21 and 22: 2 / Sez. ScientificaRisultati dell
- Page 23 and 24: Tabella 3: Altri habitat di partico
- Page 25 and 26: Tabella 5: Mammiferi di interesse c
- Page 27 and 28: Tabella 7: Rettili di interesse con
- Page 29 and 30: una bellissima cuspide di freccia i
- Page 31 and 32: 3 / Sez. ScientificaRipple marks e
- Page 33 and 34: Figura 2: Ripple marksEsempi di rip
- Page 35 and 36: te verticalmente tra gli strati sug
- Page 37 and 38: fluviale, il presente studio vuole
- Page 39 and 40: Figura 2: Localizzazione e tipi di
- Page 41 and 42: Villa di S. Vincenzino[7]. Rutilio
- Page 43 and 44: Figura 5: Evoluzione del drenaggio
- Page 45 and 46: 5 / Sez. DivulgativaRaccontare la s
- Page 47 and 48: Figura 2a: Alcune vetrine (Paleonto
- Page 49 and 50: Figura 5: Esperienza «Staticamente
- Page 51 and 52: si traduce in una sorta di distacco
- Page 53 and 54: BiologiaLe leggi della mitosi: i ra
- Page 55 and 56: Il termine biancana è originario d
- Page 57: distrutto le suggestive cupolette d
- Page 61 and 62: del 1° Congresso regionale toscano
- Page 63 and 64: Schema dei rapporti stratigrafico-s
- Page 65 and 66: sulla catena. Il sistema catena-ava
- Page 67 and 68: 8 / Sez. ScientificaModificazioni a
- Page 69 and 70: Figure 3 e 4: Cladogramma e distrib
- Page 71 and 72: 9 / Sez. ScientificaLa xenodiversit
- Page 73 and 74: stilata la prima lista di specie no
- Page 75 and 76: Tabella 2: Numero delle specie non-
- Page 77 and 78: [5] G.H. Copp, P.G. Bianco, N.G. Bo
- Page 79 and 80: Considerando che, in questa situazi
- Page 81 and 82: chilometri di distanza dal sito pre
- Page 83 and 84: ambientale finalizzati alla creazio
- Page 85 and 86: portanti sono sicuramente la luce,
- Page 87 and 88: gistrando circa 27 ore su una video
- Page 89 and 90: RingraziamentiDesideriamo ringrazia
- Page 91 and 92: lizzato un test di impollinazione g
- Page 93 and 94: Dove sono state osservate api opera
- Page 95 and 96: 13 / Sez. ScientificaAnalisi climat
- Page 97 and 98: Figura 1: Diagrammi delle temperatu
- Page 99 and 100: Figura 4: Diagrammi delle precipita
- Page 101 and 102: Figura 8: Distribuzione delle frequ
- Page 103 and 104: zioni di breve periodo e di inserir
- Page 105 and 106: IntroduzioneNell’epoca attuale le
- Page 107 and 108: zato con una miscela di acidi ultra
- Page 109 and 110:
Figura 2: Contenuti medi di Pb, Sb,
- Page 111 and 112:
Pertanto i dati analitici ottenuti
- Page 113 and 114:
[15] D. Salvagio Manta, M. Angelone
- Page 115 and 116:
IntroduzioneLa distribuzione ed il
- Page 117 and 118:
Tabella 1: Schema della procedura d
- Page 119 and 120:
Figura 2: Fattori di arricchimento
- Page 121 and 122:
Figura 3: Frazionamento chimico med
- Page 123 and 124:
16 / Sez. ScientificaContenuti e di
- Page 125 and 126:
Figura 1: Ubicazione dei siti di ca
- Page 127 and 128:
matisi dai sedimenti alluvionali pr
- Page 129 and 130:
hanno mostrato una capacità di acc
- Page 131 and 132:
17 / Sez. ScientificaIl biomonitora
- Page 133 and 134:
Nonostante la bontà del principio,
- Page 135 and 136:
sensibilità dei cotiledoni e delle
- Page 137 and 138:
Figura 6: Esempio di elaborato in f
- Page 139 and 140:
18 / Sez. ScientificaIl capriolo (C
- Page 141 and 142:
Figura 1: Area di studio suddivisa
- Page 143 and 144:
gue degli esemplaricon età inferio
- Page 145 and 146:
dei campioni (73%) sono state misur
- Page 147 and 148:
19 / Sez. DivulgativaL’evoluzione
- Page 149 and 150:
iamento evolutivo. Come si vedrà n
- Page 151 and 152:
dai vari autori, anche se nella mag
- Page 153 and 154:
stituita da una cattiva comprension
- Page 155 and 156:
zione scientifica tramite articoli
- Page 157 and 158:
zione naturalistica. A fronte di qu
- Page 159 and 160:
Figura 2-3: Studenti di 5a elementa
- Page 161 and 162:
21 / Sez. DivulgativaLa redazione d
- Page 163 and 164:
della Natura dei territori SIC e SI
- Page 165 and 166:
Meritano una menzione particolare l
- Page 167 and 168:
22 / Sez. ScientificaLe torbiere a
- Page 169 and 170:
era stata indicata anche per le col
- Page 171 and 172:
23 / Sez. ScientificaDall’ambient
- Page 173 and 174:
go di composti chimici. Dal punto d
- Page 175 and 176:
L’ultimo campo d’applicazione d
- Page 177 and 178:
Tabella 1: Le aree protette della P
- Page 179 and 180:
dustria siderurgica; nel parco insi
- Page 181 and 182:
clypeata, Gallinula chloropus, Fuli
- Page 183 and 184:
[9] A. Fiori, Ann. R. Ist. Sup. For
- Page 185 and 186:
adeguata segnalazione a mezzo palin
- Page 187 and 188:
26 / Sez. ScientificaPer una flora
- Page 189 and 190:
D. Antonimi, M. Antonini, A. Cecchi
- Page 191 and 192:
27 / Sez. ScientificaChiave di dete
- Page 193 and 194:
zioni più marcate alla sommità. H
- Page 195 and 196:
24. Gambo privo di calza, con evide
- Page 197 and 198:
28 / Sez. ScientificaAndar per fung
- Page 199 and 200:
guito del ritorno in ambiente marin
- Page 201 and 202:
ascomiceti marini quali Asteromyces
- Page 203 and 204:
29 / Sez. ScientificaCatture e rend
- Page 205 and 206:
Tabella 1: Confronti tra reti sulla
- Page 207 and 208:
zionale Demersali) negli anni dal 1
- Page 209 and 210:
Discussione e conclusioniFigura 6:
- Page 211 and 212:
31 / Sez. ScientificaLa metodologia
- Page 213 and 214:
essere apportati forti cambiamenti
- Page 215 and 216:
Figura 3: Rappresentazione in perce
- Page 217 and 218:
Un limite di questa metodologia è
- Page 219 and 220:
32 / Sez. ScientificaLe Secche dell
- Page 221 and 222:
spesi. Il sedimento che si deposita
- Page 223 and 224:
Figura 1: Carta batimetrica con evi
- Page 225 and 226:
Nelle figure 4-8 sonorappresentate
- Page 227 and 228:
Tabella 1226
- Page 229 and 230:
torità Portuale di Piombino, la Ca
- Page 231 and 232:
per stimolo per approfondire con se
- Page 233 and 234:
mantenere la concentrazione costant
- Page 235 and 236:
DiscussioneNel corso degli anni 200
- Page 237 and 238:
passo è quello di verificare la po
- Page 239 and 240:
punta centrale più prominente dell
- Page 241 and 242:
Tabella 2: Sintesi dell’analisi s
- Page 243 and 244:
Alpheus glaber, Calocaris macandrea
- Page 245 and 246:
do mutamento dell’ecosistema mari
- Page 247 and 248:
Figura 3: Ingrandimento dei ramuli
- Page 249 and 250:
37 / Sez. ScientificaControllo ambi
- Page 251 and 252:
la formula[11, 12]. La densità sch
- Page 253 and 254:
metodo dei valori aggiustati rispet
- Page 255 and 256:
Figura 6: Variazioni dei parametri
- Page 257 and 258:
In B. europaea la densità di popol
- Page 259 and 260:
38 / Sez. ScientificaDiversità del
- Page 261 and 262:
Materiali e metodiLe campagne di ri
- Page 263 and 264:
huxleyi, una delle specie più diff
- Page 265 and 266:
queste (figura 5b) corrisponde a qu
- Page 267 and 268:
tomee Centrales, si conferma la mag
- Page 269 and 270:
39 / Sez. DivulgativaIl pesce San P
- Page 271 and 272:
40 / Sez. DivulgativaLa mazzancolla
- Page 273 and 274:
41 / Sez. DivulgativaLe torpediniGi
- Page 275 and 276:
42 / Sez. DivulgativaCervello Umano
- Page 277 and 278:
aFigura 1: In A: neurone spinale su
- Page 279 and 280:
Queste caratteristiche evolutive ha
- Page 281 and 282:
Big brain evolved througt social so
- Page 283 and 284:
indice alfabeticodelle parole chiav
- Page 285 and 286:
MAZZANCOLLA 40MICOLOGIA MARINA 28MO
- Page 287 and 288:
indice degli EntirappresentatiA.R.P
- Page 289:
Finito di stampare nel mese di marz