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Figura 6: Esempio di elaborato in forma di posterrealizzato dagli alunni di una scuola elementareal termine di una campagna di biomonitoraggionel Comune di Livorno.ConclusioniL’O 3troposperico è ormai riconosciuto come unaproblematica prioritaria in Europa. In particolare, inItalia, durante la stagione estiva, si riscontrano concentrazionidi questo inquinante, che eccedono sistematicamentei livelli critici di lungo e breve periododefiniti per le foreste, le colture e la vegetazione naturale[21]. Le conseguenze che questo fenomenopuò causare sugli organismi devono essere consideratein modo adeguato e, quindi, il biomonitoraggiodelle sostanze inquinanti dell’aria è sicuramente unmezzo fondamentale per capire le situazioni ambientalicritiche, auspicando il suo uso integrato a fiancodei metodi strumentali fisico-chimici.I mass-media sono molto interessati alla diffusionedei dati di monitoraggio biologico, in quanto la conoscenzafornita dalle piante indicatrici ha valore incomparabilesia da un punto di vista didattico cheeducativo: la visione di lesioni macroscopiche, chel’aria ambiente contaminata provoca agli organismisensibili, può stimolare nel cittadino una partecipazionepiù profonda alle campagne ambientali.Di fondamentale importanza risulta la discussionesull’uso futuro del tabacco cv. Bel-W3 sia come direttoindicatore di O 3sia come riferimento della tossicitàche questo inquinante determina su altre piante,in relazione ad altri bioindicatori come il trifogliobianco e la C. jacea. È, inoltre, possibile ipotizzarel’impiego di piante perenni selezionate: a questo scopo,sono stati selezionati due cloni di pioppo caratterizzatida una risposta differenziale all’O 3su base fenomenologica,che rispecchia un comportamento diversodi carattere biochimico e fisiologico [3].Il biomonitoraggio, comunque, deve ancora superarealcune limitazioni, tra le quali si citano le più importanti:una scarsa comprensione della validità edella versatilità di questo sistema e la mancanza diuna procedura per la selezione, le procedure per lastandardizzazione del germoplasma, l’istruzione e lavalutazione degli operatori che operano in pienocampo. L’uso di tecniche semplici, quale il kit miniaturizzatodi tabacco, dovrebbe essere favorito, cercandodi intensificare la ricerca di base e i corsi diformazione per il personale attraverso seminari inmodo da rendere più «visibile» questa metodologia.Bibliografia[1] F. Meleux, F. Solmon, F. Giorgi, Atmos. Environ.2007, 41: 7577.[2] G. Lorenzini, E. Triolo, A. Materazzi, Riv. Ortoflorofruttic.Ital. 1984, 68: 81.[3] G. Lorenzini, C. Nali, Le piante e l’inquinamentodell’aria. Springer, Milano: 2005.[4] E. Pellegrini, G. Lorenzini, C. Nali, Water AirSoil Pollut. 2007, 181: 401.[5] T.J. Kelleher, W.A. Feder, Environ. Pollut.1978, 17: 187.[6] C. Nali, A. Francini, G. Lorenzini, J. Environ.Monit. 2006, 8: 25.[7] H.E. Heggestad, Environ. Pollut. 1991, 74:264.[8] G. Lorenzini, C. Nali, M.R. Dota, F. Martorana,Environ. Monit. Assess. 2000, 62: 175.[9] C. Piccini, S. Salvati, Biomonitoraggio dellaqualità dell’aria sul territorio nazionale. AgenziaNazionale per la Protezione dell’Ambiente, Roma:1999.[10] VDI 3957, Part 6, 2003.[11] G. Lorenzini, Appl. Biochem. Biotechnol.1994, 48: 1.[12] A.S. Heagle, J.E. Miller, D.E. Sherril, J. Environ.Qual. 1994, 23: 613.[13] H. Harmens, G. Mills, F. Hayes, P. Williams,Air pollution and vegetation. UNECE ICP Vegetation.Annual report 2003/2004. Centre for Ecology& Hydrology, Bangor (UK): 2004[14] P. Bungener, G.R. Balls, S. Nussbaum, M.Geissmann, A. Grub, J. Fuhrer, New Phytol.1999, 142: 271.136

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