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Calanchi e biancane, suggestive forme d’erosione nelle argille delle colline toscaneFigura 8: Calanchi (jaramme) di Tursi (Lucania)loc. Santuario di Anglona (foto Salvatore Verde).La salvaguardia di calanchi e biancaneG. Lari e M. Cinci, 1999 [4] lanciano l’allarme sulla sistematicadistruzione di calanchi e biancane per recuperarearee considerate marginali all’uso agricoloe propongono interventi legislativi di salvaguardiaagli Enti locali.Nelle Norme Tecniche d’Attuazione (Artt. 28 e 78)del nuovo Piano strutturale del Comune di Volterra,adottato con Delibera Consiglio Comunale n. 31 del25 maggio 2007, è stata recepita la proposta, riconoscendoil valore estetico, paesistico e ambientale dicalanchi e biancane e preannunciando l’emanazionedi adeguate disposizioni di salvaguardia a livello diRegolamento Urbanistico.Si segua l’esempio della Basilicata, dove per tutelaree conservare le caratteristiche naturali e paesaggistichedell’immenso e prezioso paesaggio dei calanchi,è in via di istituzione un parco regionale la cui estensionecomprenderà vari Comuni delle province diMatera e Potenza, fra cui Aliano e Tursi.RingraziamentiDesidero esprimere la mia gratitudine:• al Dr. Derric Iles, State Geologist of South DakotaGeological Survey (U.S.A.) per le foto del grandiososcenario delle badlands americane;• a Don Pierino Dilenge e Luigi De Lorenzo di Aliano(MT) ed in particolare a Salvatore Verde di Tursi(MT), giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno eDirettore del bimestrale TURSITANI, per le magnifichefoto inviatemi del maestoso paesaggio dei calanchilucani;• al Direttore del sito web www.fototoscana.it ed aiGeologi Dr. Enrico Capezzuoli e Dr. Riccardo Aquè,dottori di ricerca e contrattisti al Dipartimento diScienze della Terra dell’Università di Siena, per le fotodelle crete senesi;• al Dr. Gianluca Raineri, Direttore della RiservaNaturale Geologica del Piacenziano di Castell’Arquato(PC) per le foto dei calanchi del subappenninopadano.Un ringraziamento particolare a mia moglie Patrizia,docente di Scuola media, per la collaborazione prestatanella stesura finale del testo.Note1Con il termine «Volterrano» s’intende il vasto territorioun tempo sotto l’influenza della città-stato etrusca di Volterra(Velathri) e successivamente compreso entro i confiniamministrativi del Municipio della città romana (Volaterrae).Il Volterrano oggi è un territorio diviso fra le provincedi Pisa, Firenze, Siena, Grosseto, Livorno e comprende, anord le colline della media Val d’Era (Chianni, Terricciola,Pèccioli) e parte della Val d’Elsa (Montaione). Il confine delterritorio Volterrano ad est della città è il fiume Elsa (in epocaetrusco-romana il confine giungeva fino al fiume Pesa),con il territorio di Castelfiorentino a sinistra del Fiume e diGambassi. A sud il confine è segnato dai Comuni di Montierie Monterotondo M.mo, mentre ad ovest il territorio volterranogiunge fino alla linea di costa e comprende Bibbona,Cecina e Vada (ex porto di Volterra).2I limiti di plasticità (L.P.) e di liquidita (L.L.) vengonodetti Limiti di Atterberg. Ai fini di classificare lo stato fisicodi un’argilla è importante anche l’Indice di Plasticità (Ip =L.L. - L.P.).Bibliografia[1] P. Bourget, Sensations d’Italie. Editeur Plon,Paris 1891.[2] G.B. Castiglioni, Geomorfologia. EdizioniUTET, Torino 1979, pp. 436.[3] G. D’Annunzio, Forse che si, forse che no. EdizioniTreves, Milano 1910.[4] G. Lari, M. Cinci, Salviamo le ultime biancane!,in «La Spalletta» (settimanale volterrano), 22maggio 1999, pp. II-III.[5] G. Lari, F. Saggini, Volterra, l’avanzata dellebalze. Le balze di Volterra fra storia e nuove conoscenzegeologico-strutturali. Estratto dagli Atti59

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