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20 / Sez. Divulgativa«I Musei narrano la Scienza»:un progetto educativoMaria Rosaria Ghiara* 1 , Carmela Petti 1 , Angela Mormone 2 , Manuela Rossi 2Parole chiave: musei, educazione e didattica museale, scienze della TerraI musei svolgono una funzione educativa sempre più incisiva e, operando di concerto con la scuola, possonocontribuire a migliorare il livello dell’istruzione pubblica ampliando il panorama delle informazioni.Il Centro Musei delle Scienze Naturali dell’Università di Napoli Federico II ha ideato, sulla base di indicazionifornite dai docenti delle scuole elementari, medie e superiori, il progetto «I Musei narrano laScienza».Il progetto ha la finalità di iniziare i giovani alla curiosità scientifica, al rispetto della natura e alla conoscenzadel patrimonio museale.Sono stati elaborati percorsi didattici per i diversi cicli scolastici, che si basano sull’attenta osservazionedei reperti del museo, potenziando così, nei giovani, la capacità di analisi. Questi oggetti reali, custoditiin luoghi ricchi di storia, consentono di far conoscere ai giovani il ruolo fondamentale che la scienzaha avuto e continua ad avere nello sviluppo della società civile.Nell’esecuzione del progetto un importante ruolo è stato svolto dagli operatori museali. Il dialogo costruttivocon gli operatori ha consentito agli studenti di interiorizzare facilmente i concetti scientifici edi cogliere i molti aspetti del nostro pianeta con il quale certamente hanno instaurato un rapporto piùcorretto.PremessaSono trascorsi ben sedici anni da quando il Parlamentoitaliano ha approvato la Legge 113 ∗ chepone solide basi atte a favorire la diffusione dellacultura scientifica e la valorizzazione del patrimoniotecnico-scientifico di interesse storico conservatonei musei del nostro Paese. La Legge 113 favoriscela valorizzazione ed il potenziamento delle istituzioniimpegnate nella diffusione della cultura scientifica,sostiene l’istituzione di nuove strutture e, in particolare,auspica un loro efficace ed incisivo coordinamento.Purtroppo quanto auspicato non si è verificatoe l’Italia appare, ancora oggi, un paese refrattarioallo sviluppo della scienza; il calo delle iscrizionialle facoltà scientifiche e le più o meno esplicite rimostranzemosse al mondo della scienza da alcune frangedella società, sono una chiara testimonianza diquesto infausto clima.Nei fatti sono state supportate solo poche istituzioni,per motivi essenzialmente politici, e alcune insistentinelle regioni a statuto speciale; l’auspicato coordinamento,infine, è del tutto inesistente.Fra le varie componenti che hanno contribuito a farperdere fascino e credibilità alla scienza sicuramenteun ruolo fondamentale è giocato dal modo in cui lastessa è presentata. In merito, non esistono »lineeguida» univoche ed universalmente accettate su comecomunicare la scienza. I convegni internazionalidi Public Communication of Science and Technologytrattano prevalentemente dell’interazione fra scienziatie giornalisti scientifici e quindi, della comunica-153

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