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22 / Sez. ScientificaLe torbiere a sfagno della LucchesiaLuca Zocco Pisana* 1 , Roberto Narducci 2 , Paolo Emilio Tomei 3Parole chiave: torbiere, sfagno, Lucca, conservazione ex-situLa Toscana settentrionale è ricca di zone umide, fra queste si sono rivelate di particolare pregio naturalisticole torbiere acide a sfagno. Si tratta di microecosistemi relitti legati a quelle vicende paleoclimaticheche caratterizzarono l’Europa durante il glacialismo quaternario. Nel territorio lucchese, e precisamentesul Monte Pisano, si ritrovano due di questi singolari biotopi, la «Tavola» e la «Piaggina». Inessi, oltre a Briofite del genere Sphagnum, crescono diverse Fanerogame rare o minacciate di scomparsa,fra queste: Drosera rotundifolia L., Rhyncosphora alba (L.) Vahl, Utricularia minor L.; sono presentianche alcuni macromiceti caratteristici.Questi biotopi oggi vivono in condizioni abbastanza precarie, principalmente per motivazioni legate alladisponibilità idrica; in relazione a ciò nell’Orto Botanico di Lucca è stata realizzata un piccola torbieradove vengono conservate ex situ le specie ricordate.IntroduzioneLa Toscana settentrionale, a ragione delle sue caratteristichegeopedologiche, è caratterizzatada numerose zone umide, di notevole interessenaturalistico.Nell’ambito di queste aree si trovano biotopi di particolarepregio naturalistico: le torbiere acide a sfagno.Si tratta di microecosistemi relitti legati a quellevicende paleoclimatiche che caratterizzarono l’Europadurante il glacialismo quaternario.Dati sperimentaliNel territorio comunale lucchese, e precisamentesul Monte Pisano, a Sud-Est della valle del Guappero,presso il paese di San Lorenzo a Vaccoli, si ritrovanodue di questi singolari biotopi, la «Tavola» e la«Piaggina» [11,14].Le torbiere di San Lorenzo a Vaccoli sono torbiere«geogene» formatesi in condizioni minerotrofiche. Sitratta in particolare di torbiere «soligene di sorgente»alimentate da acque che si accumulano in depressionio che possono essere più o meno fluenti sul terrenoformando talvolta pozze; rientrano nell’ambitodelle torbiere basse acide.La più piccola, di circa 400 mq, é situata ad una quotaapprossimativa di m 50 s.l.m. in località «Piaggina»,la maggiore invece – posta ad un’altezza di m 90 s.l.m– occupa una area umida di circa 2000 mq ed é compresain una vegetazione di tipo mesofilo, caratterizzatadalla presenza di Calluna vulgaris (L.) Hull, Ericascoparìa L., Ulex europaeus L., Pteridium aquilinum(L.) Kuhn, Cornus sanguinea L., Danthonia decumbens(L.) DC., Blechnum spicant (L.) Roth, Anemonenemorosa L., ecc., oltre che di Pinus pìnasterAiton di introduzione antropica [2].Queste due torbiere poggiano su un substrato geologico[9] rappresentato da «Scisti di S. Lorenzo» e so-166

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