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dai vari autori, anche se nella maggior parte dei casisi evince chiaramente il fatto che l’antenato comunealle scimmie antropomorfe attualmente viventi el’uomo era una scimmia antropomorfa. Il problemaesaminato in questo paragrafo si ripresenta sottomolteplici forme durante lo svolgimento degli incontri.L’evoluzione umana viene illustrata al MSNM attraversol’uso di calchi di fossili e viene presentatacome una sorta di «viaggio nel tempo virtuale». L’operatorepone la massima cura nel separare bene ciòche fa riferimento al passato e ciò che invece fa riferimentoal presente. In generale il viaggio nel tempoviene effettuato in maniera il più possibile ininterrottain modo da non ingenerare confusione nella mentedegli studenti. Sfortunatamente, nel momento incui si devono trattare le prime conquiste tecnologichedegli ominidi si deve interrompere il viaggio neltempo e bisogna tornare al presente. Nella filosofiache sta alla base del percorso su origine ed evoluzionedell’uomo, in accordo con le linee espresse da Tibone[6] nel capitolo sull’evoluzione umana, assumeuna grande importanza la collocazione delle caratteristichefisiche e comportamentali umane all’internodel mondo naturale. In altre parole, dato che uno degliargomenti più importanti di questo percorso consistenel passaggio da scimmie antropomorfe a ominidi,occorre che gli studenti comprendano il fattoche le caratteristiche umane si sono originate a partireda caratteristiche non umane che possiamo rintracciarenelle scimmie antropomorfe. In questosenso risulta particolarmente efficace la narrazionedelle forme di cultura che sono state messe in luce all’internodi macachi, scimpanzé e altri primati pertrasmettere agli studenti un concetto di cultura chesia il più generale possibile e che sia biologicamenteben fondato. Inoltre, è molto importante che gli studenticonoscano le capacità manipolatorie dellescimmie antropomorfe che, in certi casi, sono in gradodi usare oggetti naturali con scopi ben precisi eche, in altri casi, sono in grado di progettare e realizzareveri e propri strumenti fino ad arrivare a scheggiarela pietra per ottenere lame e coltelli. La descrizionedi questi comportamenti nelle scimmie antropomorfeattualmente viventi riporta gli studenti allacredenza che ciò che viene descritto era parte del repertoriocomportamentale di primati che oggi nonesistono più essendo stati sostituiti dall’uomo che èportatore di una cultura materiale ben più sofisticata.Nonostante il fatto che la coesistenza di uomo escimmie antropomorfe sia stata pienamente affermata,sottolineata ed enfatizzata dall’operatore trattandodel bipedismo, pure la credenza che le scimmieabbiano preceduto l’uomo appare così radicatanelle menti degli studenti da riaffiorare di continuocostringendo l’operatore a riprendere di nuovo il discorsosulla contemporaneità dei primati attualmenteviventi e i concetti di filogenesi già spiegati.In conclusione, si direbbe che agli studenti manchinodue concetti fondamentali grazie ai quali i problemienunciati in questo paragrafo dovrebbero poteressere risolti: il concetto di filogenesi e quello di biodiversità.Gli studenti mostrano un approccio eminentementestorico alla biodiversità dei primati e apparentementedimenticano o ignorano il fatto che attualmente,sul nostro pianeta, esiste una diversitàprimatologica importante. Essi inoltre non hannochiaro il fatto che questa diversità ha avuto una suastoria evolutiva e che i rapporti di parentela tra lespecie attualmente viventi possono essere illustratida alberi filogenetici interpretabili come successionedi eventi di speciazione a partire da una sequenzadi antenati comuni. Per procedere allo studio dell’evoluzioneumana nella maniera più corretta apparedunque fondamentale la conoscenza dei primati attualmenteviventi. Sfortunatamente, le scuole chehanno frequentato i percorsi del MSNM solo in rarissimicasi hanno optato per questo tipo di approccioprenotando il percorso N. 1 del Laboratorio di Antropologiaper l’appunto intitolato I Primati.Story-tellingMentre la disponibilità di documentari, film e librisulla storia naturale può aiutare a costruire una dettagliatamappa della diversità animale in bambini dai3 ai 6 anni, questi stessi mezzi di comunicazione sonoin grado di costruire delle credenze molto radicatenelle menti di bambini dai 6 anni in avanti indipendentementedalla qualità delle informazioni che attraversodi essi vengono trasmesse. Per esempio, inun recente documentario è stata narrata per immaginila vita di uno degli australopiteci più famosi: Lucy.In questo documentario si sono visti momenti di vitacome il camminare, l’attraversare fiumi, la gravidanza,l’alimentazione e aspetti della vita emotiva nondocumentabili attraverso l’indagine scientifica (qualiil disinteresse verso membri del gruppo feriti o morenti).Ebbene, questo documentario si è impressocosì vividamente nella mente di un gran numero dibambini di III Elementare che è difficilissimo far capireloro che si tratta di una ricostruzione frutto in150

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