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della Natura dei territori SIC e SIR delle Cerbaie edel Bientina che è stata realizzata suddividendo il territorioin esame in cinque classi areali corrispondentia stati progressivi di valore ambientale/stato diconservazione. Dalle aree in cui si è rilevato il più altovalore/conservazione (classe 1) a quelle in cui il livellodi degrado ha raggiunto stadi difficili da renderlireversibili (classe 5).Classe 1 - Aree di massima protezioneAree in cui sono presenti ecotopi di massimo pregioambientale per cui è necessaria una gestione attivamirata alla conservazione (querco-carpineti di fondovalle,ontanete, tilio-carpineti).Classe 2 - Aree di conservazioneAree in cui sono presenti ecotopi di pregio ambientalee/o in fase di successione progressiva per i quali ènecessaria una gestione di tipo conservativo e/o tradizionale(querceti misti, fustaie di pino marittimocon sottobosco di latifoglie, querceti aperti in fase progressiva,saliceti, fragmiteti, prati naturali con specieprotette).Classe 3 - Aree potenzialiAree in cui sono presenti ecotopi potenziali e/o degradatiper i quali sono necessari interventi di monitoraggioattivo e/o di gestione finalizzati al recuperofunzionale (boschi invasi da Robinia pseudoacacia,fustaie di pino marittimo a bassa densità di latifoglie,arbusteti post-incendio, pioppete in fase di rinaturalizzazione,arbusteti a rosacee, incolti).Classe 4 - Aree trasformateAree in cui sono presenti ecotopi antropizzati (seminativi,colture arboree, maneggi)Classe 5 - RobinietiAree in cui sono presenti ecotopi a dominanza assolutadi Robinia pseudoacacia.La Carta dello Stato di Conservazione è risultata comeda immagine seguente, essendo l’area cromaticamenteconsiderata il confine dei diversi SIR presenti.Si è avuta pertanto una ripartizione percentuale dellediverse aree così quantificata:Classe 1 Aree di massima protezione 8%Classe 2 Aree di conservazione 35%Classe 3 Aree potenziali 30%Classe 4 Aree trasformate 22%Classe 5 Robinieti 5%2. Considerazioni di gestioneDa ciò si evince l’elevata diversificazione ecologica siadal punto di vista tipologico che conservazionistico,producendo un mosaico complesso che descrive unasituazione in notevole dinamismo ambientale in cui,come tendenza generale, comprovata anche dalleanalisi comparate realizzate negli ultimi anni, si riconosceil progressivo impoverimento delle cenosi/stazionidi pregio con la non sporadica perdita esiziale dispecie e associazioni (figura 1). La causa più frequente,oltre agli effetti spesso non secondari di diffusi incendie estensivi e poco accurati tagli fitosanitari (peril Matsucoccus feytaudi), risulta essere la gestione forestaleche, quasi sempre, non tiene conto dei dinamismispesso involutivi innescati da interventi che nonFigura 1: La Genziana palustre (Gentiana pneumonantheL.), specie vulnerabile secondo il LibroRosso della Flora italiana (Conti et al., 1992 e1997), scomparsa (o non più ritrovata) negli ultimianni nelle Cerbaie.162

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