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21 / Sez. DivulgativaLa redazione della Carta dello Statodi Conservazione della Natura a supportodella gestione naturalistica di un Sitod’Importanza Comunitaria: il caso delle Collinedelle Cerbaie e del Padule di BientinaStefano Bacci* 1 , Andrea Bernardini 1 , Raffaello Corsi 2 , Francesca Malfanti 2 ,Massimiliano Petrolo 1Parole chiave: fitocenosi, vegetazione potenziale, piano di gestione, emergenze naturalistiche,sfagneta, sito d’importanza comunitariaIl presente studio deriva da una più ampia progettualità promossa e condotta in seno al Polo Ambientale«Colline delle Cerbaie/Padule di Bientina», istituzione pubblica che riunisce la Provincia di Pisa e leAmministrazioni Comunali insistenti sui territori del SIC e dei SIR «Cerbaie» (SIR63), «Montefalcone»(SIR64), «ex-alveo del Lago di Bientina» (SIRB03), comprendendo anche l’ANPIL «Bosco Tanali» diBientina.La ricerca è stata effettuata usufruendo delle professionalità tecnico-scientifiche dell’Ecoistituto delleCerbaie e di Legambiente Valdera.Lo studio, svoltosi nel periodo marzo-dicembre 2007, ha avuto lo scopo di aggiornare puntualmente lostato delle conoscenze ecologico-floristico-vegetazionali del territorio dei SIR interessati, intendendopervenire all’elaborazione di uno strumento utile da un lato alla conoscenza degli ecosistemi/ambienti/specie presenti e dall’altro alla gestione sostenibile degli stessi in un’ottica di conservazione della diversitàbioecologica.Lo strumento è rappresentato dalla Carta dello Stato di Conservazione della Natura con la relazioneallegata.IntroduzioneLe Colline delle Cerbaie e il Padule di Bientinarappresentano un territorio ricco ancora di ambientidi pregio e di ecosistemi rari con associazionie specie vegetali che ne fanno uno dei luoghi apiù alta biodiversità della Regione Toscana.Le Cerbaie sono costituite da un pianalto (altitudinemassima 115 metri s.l.m), situato fra la valle dell’Arnoa sud ed i Paduli di Bientina e Fucecchio rispettivamentea ovest e est, che risulta costituito prevalentementeda sabbie fini fluvio-lacustri del Pleistocene,ghiaie e conglomerati alloctoni del M. Pisano e delleAlpi Apuane, con affioramento di sabbie gialle Pliocenichedi facies marina nel versante meridionale. Ibrevi corsi d’acqua che percorrono il pianalto hannosolcato abbastanza profondamente il substrato disabbie e conglomerati, originando stretti «vallini» incui si registrano condizioni microclimatiche chehanno consentito una variegata presenza floristica ela sopravvivenza di fitocenosi relittuali di clima freddoanche a quote altimetriche molto basse.Il Padule di Bientina è un’importante area umida residuodi un più ampio lago (l’ex-Lago di Sesto) e racchiusafra le Cerbaie a est e il Monte Pisano a ovest edelimitata a sud dalla piana dell’Arno e a nord daquella di Lucca. In molte stazioni del Padule resistonoambienti ad elevata complessità costituiti da cenosivegetali di pregio ormai scomparse nei dintorni.L’area delle Colline delle Cerbaie è attualmente designatacome Sito d’Importanza Comunitaria ai sensidella Direttiva CEE 43/92 «Habitat». Il Padule di160

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