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Revista de Letras - Utad

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188 Cesarina Donativerda<strong>de</strong>ira «peregrinação» por um […] espaço-tempo” (Novaes Coelho 1974:52) in grado di far luce su aspetti inediti di paesaggi noti ma sui quali c’è ancoramolto da scoprire. La trilogia rappresenta di fatto un lungo viaggio attraverso lamemoria – dall’inizio <strong>de</strong>l secolo (1914), fino ai primi anni Ottanta – che mettein scena non solo eventi <strong>de</strong>lla vita portoghese, ma anche di portata mondiale,ricreando l’atmosfera e la mentalità di un’epoca e divenendo supporto efficace“dos conflitos das famílias, dos seus membros e dos labirintos que escolherampara viver”, in un mondo che mutava vertiginosamente e dolorosamente(Mendonça 1988: 90).Inevitabile che in un simile percorso acquistino un valore particolarmentesignificativo le immagini spaziali, suscettibili, come molto spesso acca<strong>de</strong>, diindicare anche quanto l’artista non rivela apertamente. Già a cominciare da CaféRepública, in effetti, sono rintracciabili elementi dotati di gran<strong>de</strong> valenzasimbolica e fortemente legati, come vedremo, alla dimensione temporale, la cuiimportanza nella narrativa portoghese contemporanea è stata ampiamente messain luce da studiosi di indubbio rilievo (Seixo 1986: 21). Giacché il sottotitolo diCafé República 1 (Guerra: 1982), recita “folhetim do mundo vivido em VilaVelha”, non sorpren<strong>de</strong>rà certo che il primo «luogo» da pren<strong>de</strong>re in esame siaproprio il villaggio, che Liberto Cruz ritiene, per le sue caratteristichesocioculturali e per la sua collocazione, una sorta di “vila-padrão” portoghese(Cruz 1985: 95), con condizioni di vita e di lavoro comuni a innumerevolivillaggi <strong>de</strong>ll’epoca (Piselli 1996: 67-83). Da subito la vila è presentata come unluogo protetto e isolato, un vero microcosmo al riparo dal mondo esterno in cuigli eventi sono avvertiti come “débil brisa” (CR, 13), e nel quale le notiziearrivano in ritardo, cosicché essa appare soltanto sfiorata dalla Storia. Talecondizione di isolamento non viene peraltro vissuta con disagio dagli abitanti:al contrario, essi si mostrano semmai diffi<strong>de</strong>nti nei confronti <strong>de</strong>lla stampastraniera, e perfino la notizia <strong>de</strong>ll’invasione <strong>de</strong>ll’Austria viene accolta con uncerto distacco (“Vila Velha constatou com satisfação que a Áustria era muitolonge. Nas suas casinhas portuguesas, houve poquíssimas insónias”, CR, 155).La lontananza chiaramente aiuta a minimizzare gli eventi negativi: le notizied’altron<strong>de</strong> arrivano soprattutto in un altro microcosmo protetto che si collocaall’interno <strong>de</strong>l villaggio, il Café República. Qui si discutono gli avvenimenti, siconversa, e ciascuno manifesta le proprie opinioni su quanto acca<strong>de</strong> «fuori», masempre con la protezione creata dalla lontananza. È anche vero che talvolta tantoisolamento sembra rivelarsi non <strong>de</strong>l tutto positivo: le notizie <strong>de</strong>gli attacchi <strong>de</strong>llapolizia, <strong>de</strong>lle bombe, <strong>de</strong>i sabotaggi e <strong>de</strong>lle manifestazioni a Lisbona, Braga,Coimbra – e dunque più vicine alla propria realtà – suscitano una sensazione di1 D’ora in poi indicato nel testo con la sigla CR, seguita dal numero <strong>de</strong>lla pagina.

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