Revista de Letras - Utad

198 Cesarina Donatimodo la sua immagine sembra perdere consistenza. Del resto molte cose deltempo passato non esistono più, così come la maggior parte delle persone caresono scomparse, e Judite sembra svanire con loro. Nulla è però riuscito adistruggere quella sua forza interiore, quel suo desiderio di giustizia che l’haanimata per anni e che adesso le fa ripetere la parola «libertà» a bassa voce,come se non volesse svegliare “os habitantes do passado com que já não podepartilhar a alegria” (CA, 11). Al di là della finestra della Casa Grande, frattanto,il villaggio, a mano a mano che cresce e si integra nel mondo “como tentáculoda grande capital” (CA, 9), perde progressivamente la propria anima.L’invasione di forestieri senza passato ne consuma le radici, spersonalizzandolo.David ricorda con nostalgia il Café che per molti è stato a lungo una secondacasa, un autentico rifugio (“era um abrigo aberto ao conforto íntimo das palavrasmais banais, dos odores mais constantes, […].”, CA, 13). Ma ora il popolo hainfranto “o casulo”, scoprendo le “asas do ciclo milenário das metamorfoses”(CA, 22). L’immagine del bozzolo, fortemente rappresentativa, rendeperfettamente l’idea dell’involucro protettivo che era stato meticolosamentecostruito come rifugio, protezione e schermo fra sé e il «fuori». Dopo ilmutamento provocato dalla rivoluzione, invece, tutti si sentono disorientati,come davanti a un grande spazio aperto che suscita una sensazione di vuoto e dipienezza al tempo stesso, come d’altronde accade con ogni forte emozione. Ed èun’emozione profonda quella provata dal popolo in quei giorni felici di aprile,che lo scrittore rappresenta utilizzando metafore liquide quanto mai significative(“Vagas de povo confluíam para o mar livre onde cada um vislumbrava a ilhaverde das suas ilusões” (CA, 23). Il desiderio di ritrovare le proprie illusioni peraffrontare il futuro è sottolineato dalla presenza simbolica del mare capace diesorcizzare i timori dell’essere. A Vila Velha, specchio fosco di passioni, Davide gli altri sono come un mare vastissimo che cerca di superare il passato, mentrealtri cercano di distruggere questa illusione. David, che vede scagliare pietre sulsuo specchio incantato, si consola allora scrivendo infiammate prose finalmentelibere dalla censura.Intanto il Café, rifugio della memoria, continua a essere l’istituzione vilavelhensepiù solida nonostante abbia più volte cambiato nome. Ma la sua quietesembra scomparsa. I clienti di António Maria smettono di indugiare nel Café 25de Abril e si limitano a una frettolosa consumazione:Numa pressa nervosa, sempre a caminho de qualquer destino queraramente era claro, como se estarem juntos fosse uma prática carregada deperigos, pelo que pareciam estar sempre em fuga como um bando deborboletas nocturnas lutando contra o vidro de uma janela iluminada. (CA,191)