Revista de Letras - Utad

196 Cesarina DonatiProfondamente angosciato, David annega i ricordi recenti di guerra e di mortecercando di ricreare il passato, ma nello stesso istante incontra di nuovo ilmondo condannato al disfacimento della Casa Grande con la nostalgia della fineassoluta che lo attende (“Perante tal certeza, que remédio senão inventar uma luzno fundo do túnel, para regressar à vida e às suas ilusões”, CC, 230). Ma ormai ètroppo tardi per tornare alla vita e alle sue illusioni. Troppe volte David haavvertito la rottura brutale con la vita e con il mondo, ancor più dopo la perditadei genitori. Neppure l’amore è riuscito a dargli l’illusione della felicità, anzi,proprio quando decide di lasciarsi andare prova una forte delusione che lo faritornare sui suoi passi. Tê Lencastre, una giovane di cui è innamorato da tempo,si rivela una presenza fugace e inafferrabile. Madre di un bambino di cui non siconosce il padre, Tê vive, in attesa di trasferirsi a Parigi, nella casa dei genitori,la “Quinta das Toupeiras”. Un giorno in cui David decide di andare a farle visita,la giovane lo conduce nella stanza in cui dorme il bambino. Attraversano ilcorridoio immenso, dove ombre di ritratti di antenati li osservano, sotto la lucedelle lanterne. Si scambiano un bacio in quel silenzio intimo e oscuro. Ma unistante dopo David deve prendere atto di essere per Tê soltanto un buon amico.Ferito nell’orgoglio, dopo quell’unico bacio “envenenado” (CC, 161), il giovaneCastro inizia a vagare fra stradine tortuose, inciampando nelle pietre di unsentiero senza luce. Deluso dalla vita, egli trascorre il suo tempo enterrado inuna poltrona, desiderando soltanto assaporare la grande solitudine che loavvolge.La situazione di Judite non appare a un primo approccio migliore di quelladel giovane nipote. Lei, dal canto suo, è rimasta sempre nel casarão, acondividere il mondo fantastico di Aníbal e la tenerezza che il cuore solitariodello zio sapeva trasmettere. Ora però comincia a sentire il peso degli anni inmodo quasi insopportabile. L’immensità della Casa Grande è ormai abitata dallavecchiaia: il padre anziano e malato non esce più di casa e trascorre il tempotriste e silenzioso seduto sulla sua poltrona. Soltanto la presenza di David e deisuoi amici porta una ventata di freschezza, le loro voci sono per la zia un ritornoalla vita, qualcosa che le permette di trovare la forza di continuare a vivere inquella dimora dove adesso regna la solitudine: decisa a non lasciarsi seppellireancora in vita, è testimone impotente dei tempi che cambiano. Malgrado ladistanza, la marginalità e il cerchio rigoroso che ha tracciato intorno a sé, VilaVelha è sopraffatta dalle trasformazioni. Intanto viene venduta la Quinta doZambujal, e la donna prova amarezza e perfino disgusto dinanziall’inafferrabilità del tempo. Lo spazio sensoriale rappresentato dagli odori cheuna volta avvolgevano la Quinta sono simboli evidenti di un passato da nondimenticare e che tuttavia si allontana, inghiottito dalla “voragem do tempo”