Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...
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Massa, citta<strong>di</strong>na popolata da belle donne, nobili case, piazze e fontane e<br />
successivamente per Carrara dove non può far a meno <strong>di</strong> menzionare le<br />
cave <strong>di</strong> marmo.<br />
Partito il 9 da Carrara, attraversa Sarzana,<br />
padria <strong>di</strong> Nicolò V pontefice, posta nel principio<br />
della valle <strong>di</strong> Magra dalla banda della Toscana, et a<br />
cavaliere vi è la terra, e la fortezza <strong>di</strong> Sarzanello, che<br />
l‟<strong>un</strong>a e l‟altra furo già <strong>di</strong> fiorentini, e per poca<br />
prudenza <strong>di</strong> Pier de Me<strong>di</strong>ci passorno in mano <strong>di</strong><br />
Carlo Ottavo da ministri del quale furono<br />
bruttamente venduti a genovesi, che oggi la<br />
posseggono con molta gelosia tenendoci più <strong>di</strong><br />
trecento fanti tedeschi in presi<strong>di</strong>o fra l‟<strong>un</strong>a e l‟altra<br />
et <strong>un</strong> prove<strong>di</strong>tore gentiluomo che vi risiede<br />
continuamente, e governa quel posto che hanno lì<br />
aggi<strong>un</strong>to in Toscana 95 .<br />
95 Il nostro viaggiatore fa sicuramente riferimento alla Guerra <strong>di</strong> Serrezzana, titolo, fra l‟altro <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
poemetto breve scritto in ottava rima da <strong>un</strong> autore ignoto tra la fine del 1400 e l‟inizio del secolo<br />
successivo. La contesa tra la Repubblica <strong>di</strong> Genova e la Signoria de Me<strong>di</strong>ci nasce per la rivalsa <strong>di</strong> Sarzana<br />
vantata da entrambe le parti. Genova, infatti, la rive<strong>di</strong>cava dopo che i Me<strong>di</strong>ci l‟avevano acquistata nel<br />
1468 da Lodovico <strong>di</strong> Campofregoso per la somma <strong>di</strong> 35.000 fiorini. Successivamente alla riconquista da<br />
parte della Repubblica, i fiorentini erano riusciti a stabilire <strong>un</strong> presi<strong>di</strong>o nella fortezza <strong>di</strong> Sarzanello<br />
chiedendo la restituzione del territorio sarzanese in virtù del trattato <strong>di</strong> Bagnolo del 1484. Il signore <strong>di</strong><br />
Sarzana, a quel tempo Agostino Fregoso, non potendo contrastare l‟armata fiorentina, cedette la città al<br />
Banco <strong>di</strong> San Giorgio, il quale iniziò <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ghissima contesa con la Signoria <strong>di</strong> Firenze.<br />
I Genovesi, guidati da Gianluigi Fieschi, riuscirono a contrastare la resistenza dei Me<strong>di</strong>ci, che si<br />
affidavano a Guido Malaspina, e nel marzo 1487 mossero alla conquista <strong>di</strong> Sarzanello. I genovesi la<br />
saccheggiarono, <strong>di</strong>strussero le abitazioni e salirono quin<strong>di</strong> la collina per stringere d'asse<strong>di</strong>o la Fortezza,<br />
usando, sembra per la prima volta, mine o polvere esplosiva per espugnarlo.<br />
Grazie all‟intervento <strong>di</strong> Nicolò Orsini, conte <strong>di</strong> Pitigliano, i genovesi furono sconfitti il 15 aprile. Dopo la<br />
<strong>di</strong>sfatta, questi ultimi orgnanizzarono la loro <strong>di</strong>fesa nel borgo <strong>di</strong> Sarzana, mentre i fiorentini si <strong>di</strong>ressero<br />
verso il fiume Magra, gi<strong>un</strong>gendo a Trebiano con l'intento <strong>di</strong> conquistare il borgo senza combattimenti, ma<br />
la manovra non ebbe successo grazie alla fedeltà degli abitanti mostrata alla Repubblica genovese. Allo<br />
stesso modo fu vano il tentativo da parte dei fiorentini <strong>di</strong> conquistare Lerici, località che avrebbe<br />
assicurato loro l‟accesso al golfo.<br />
I fiorentini furono costretti quin<strong>di</strong> a ripiegare su Sarzana, asse<strong>di</strong>arono il borgo costringendo alla resa i<br />
genovesi per mancanza <strong>di</strong> viveri e <strong>di</strong> armi. Così, il 15 maggio, si fecero sotto le mura per p<strong>un</strong>tare le<br />
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