Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

governatore e padrone in vita Alberto, ma morendo lui stasse in arbitrio del re o di
lasciarla al governo, o darli centomila scudi una sol volta e ritirarla a casa, però per
essere principessa molto savia e ben informata de gli omori del Paese ve la lasciano e
credo che la lasciaranno stare. È donna di 54 anni, religiosa grandemente, ma accorta e
che sta sul mantenersi in quel governo e che però ad nutum depende presentemente dal
cardinale Cueva, che è la cerebottana delle resolutioni e consigli di Spagna, e se bene
ella si mantiene con decoro, non spedisce nulla, se non sotto nome del re, e come
governatrice, non come padrona.
Il marchese Spinola, che è generale dell‟armi è suo maggiordomo maggiore, e si può
dire che lui, e la Cueva con participatione però sempre di Sua Altezza governino tutto.
Sono però molti conseglieri di Stato, come gli officiali di corte, la quale vive con gli
antichi gradi, et instituti di Borgogna molto alla grande e se bene adesso dopo la morte
dell‟arciduca assai riformata, ha Sua Altezza oltre un numero grande di maggior
d‟omini, che sono quattro gentiluomini maggiori, li scudieri, et altri officiali di corte, la
guardia, che è bellissima imparticolare dell‟arcieri, che sono sopra cento tutti
gentiluomini poveri, ma bellissima gente e di poco li cede, benché di gente più bassa,
quella dell‟alabardieri. La corte è frequentata sempre da molti principi e signori che tutti
hanno diversi trattenimenti, ma in tempo di guerra non si può ragionar perché molti di
loro servono al campo.
Dell‟entrate di Fiandra non si può ragionare, ne anco con fondamento, ma sono
pochssime essendo il paese aggravato di gabbelle, ne credo, che il re ne cavi al cero un
milione e mezzo, che non basta per la corte e per le guarnigioni de solo castello, e
cittadelle delle città; al resto delle spese della guerra, presidii, fortificationi et altro si
supplisce di Spagna, donde un anno per l‟altro deve al meno costare la Fiandra al re
cinque o sei milioni d‟oro.
Questi stati soggetti a sua maestà si conservano molto bene i loro privilegi e per timore,
che non faccino, come gli altri, se li mantengono, massime dove non sono fabricate
cittadelle, e veramente sono più liberi in sostanza questi dell‟Olanda, se lo sapessero
conoscere, e tanto meno aggravati, che senza comparatione è di gran lunga migliore la
loro conditione, e veramente il dominio di questo paese è molto largo, et assai differente
da quello così dispotico et assolato che usa in Italia, non essendosi lasciati qusti paesi
ponere il giogo nella maniera, che averebbono voluto i lor principi, con i quali avendo,
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