Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

Famoso e molto significativo, a questo proposito, il celebre episodio
del ruban volé narrato da Rousseau nelle Confessions e che Jean
Starobinski 57 ha analizzato nei minimi particolari. Si tratta di un episodio
vissuto dall‟autore in epoca giovanile, ma che lo tormentò per ben quaranta
anni. La consapevolezza di aver mentito e di aver accusato una domestica
per il furto di un nastro genera in Rousseau avversione nei confronti della
menzogna. Un dolore morale da cui fu tormentato per un‟intera vita – fino
al momento della liberazione tramite la scrittura – che si trasforma quindi
in bene 58 .
È chiaro che tutto il discorso autobiografico si impernia nel tema
della memoria, intesa sia come capacità cerebrale di incamerare una realtà
che rimane sostanzialmente intatta e continua; sia come reminiscenza,
ovvero come lo sforzo di riaffiorare o far riaffiorare qualcosa che si è
dimenticato o che è stato soltanto velato dall‟oblio.
L‟autobiografia nasce dalla capacità di stilare una lista di fatti e di
emozioni vissute in un passato più o meno lontano. Si tratta, perciò, di
riaffiorare o far riaffiorare ciò che è rimasto custodito dalla mneme, così
come i greci definivano la memoria. Ma in che modo i ricordi vengono
dissepolti dalla coltre di esperienze ed oblio che si è raccolta negli anni?
Tramite un‟azione consapevole o del tutto incosciente da parte del
ricordante. La diversa sorte che il ricordo subisce al momento della
riesumazione si manifesta per la diversità del valore che chi ricorda gli
attribuisce. Non esiste, come abbiamo già avuto modo di spiegare, un „tipo
autobiografico‟ stabile e regolare, ma variabile a seconda delle intenzioni
che l‟autobiografo gli attribuisce.
Generalmente, il desiderio di scrivere l‟autobiografia nasce da un
57 J. Starobinski, La devise, op. cit., pp. 11-57.
58 Ivi, p. 37.
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