Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

a cinquantamila fiorini. Fuora della città hanno una bella villa in su l‟Adige del signor
Madruzzi, e vi sono colline molto amene piene di vigne e frutti, ma di grano e biade il
paese è poverissimo, di modo che, dicono i paesani, che Trento ha vino per tre anni e
grano per tre mesi.
Alli 23 partimmo da Trento, e sequitando sempre per la valle vicino al fiume Adige con
una bellissima vista e continua di castelli e villaggi andammo a magnare a Egna, di
dove la sera sequitando sempre la predetta valle, circondata da montagne altissime e
tutte vestite d‟abeti, pini e larici come è tutto il resto che fanno una bellissima vista,
arrivammo a Bolzano, terra grossa e mercantile, dove si fanno quattro fiere l‟anno con
un concorso grandissimo di tutte le mercantie che vengono di Germania in Italia, e di
questa in quella provincia, le quali più li vanno per l‟Adige, e come per l‟Adige vanno
in Italia, e da quello in là vanno, e vengono per carri titrati da bovi e da cavalli con
molta facilità, essendo tutte le strade di quella montagna bonissime e mantenute per
tutto con esatta diligenza.
Partii il dì di San Giovanni da Bolzano e per la medesima valle, ma però oltre a
bellissimi boschi dell‟alberi predetti, arricchita da innumerabili capi di grossissime
acque, che corrono vaghissime la state da quei monti nel fiume, andai a desinare a
Bressenone, passando prima dalla chiesa e da molt‟altri castelletti, che si veggono
sempre per tutto il viaggio. Questa è città piccola ma vaga; ha un ricco vescovato ch‟è
dell‟arciduca Carlo et un capitolo di canonici onoratissimo et ha gran diocese, non vi
veddi cosa di notabile. Anco il sito della città, che per essere luogo dove la valle
s‟allarga assai gode poco con il porto d‟amenissime colline; la fertilità delle vigne, che
vi sono in molta copia, ma anco delle biade rispetto a quello che può dare la strettezza
del paese. Finiscono però qui da questa parte della Germania le viti cominciandosi a
salire verso la montagna, ma però senza abandonare poco il fiume predetto. La sera fui à
Sterzigh, bella terra in una vaga pianura, ricca assai di pascoli, ma povera per il
soverchio freddo delle montagne vicine, ma abondante d‟ogni altra cosa. Notai in questo
luogo le case bianche tutte di fuori senza gronde ma con canali di legno che portano via
l‟acqua che piove sopra i tetti, e fanno tutte vaghissima vista, e per che sono rispetto alle
stufe, et altri edifitii di case piene tutte di legnami, è sottoposto però agli incendii assai.
Si fanno per tutta la Germania grandissime diligenze, e fra l‟altre hanno persone
deputate che ad ogni ora della notte vanno per ciascheduna contrada gridando, che si
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