Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

Raffinano anco in questo luogo i sali, che portano neri di francia e di Spagna, ma ora
solamente da Francia e li cuocono riducendoli a bianchezza straordinaria col farli bullire
nell‟acqua medesime salata, et è cosa di molto utile per li stati.
Veddi lo studio del dottor Palludaro medico et uomo intelligentissimo delle cose
naturali, delle quali ha tutte quelle che sono più rare et esquisite e dell‟artificiali,
parimente quel di curioso che si può desiderare e d‟armi o di vesti o altri instrumenti di
nationi barbare e straniere come indiane, tartari e simili e molte monete e medaglie e
certo che mi parve più curioso assai dello studio di Ferranti Imparato di Napoli e lui
dice, e credo con verità che nessun altro ha tanta diversità, ne si garn numero di cose,
come lui onde è però degnissima cosa d‟esser veduta et egli la mostra con molta
cortesia. D‟Encusen tirai la sera medesima a Horn, e veddi come per tutto questo paese
della Nortlandia più belle contadine, e col più bizzarro abito ch‟io vedessi già mai, ma
imparticolare sono donne grandissime, grosse, belle carni, e bellissimi capelli, vanno
fino al gensechio con capelli in parte sciolti, et in modo che paiono veramente come
descrivono i poeti le ninfe, hanno un altra meglior qualità, che sono ricche tutte a segno,
che fra di loro sono molte, che si maritano con cinquanta o sessantamila fiorini di dote,
e per grande che sia la lor ricchezza non vogliono maritarsi con altri che con un villano
della lor conditione, i quali sono ricchi perché non spendono, vivendo solo con il pane
di segala, del quale magnano anco poco e con la birra che comprano a buon mercato, e
nel resto con quello, che fa la lor possessione, che non è altro che cascio e butiro del
quale fanno tanta gran quantità per la bontà del paese che è una mercantia sicura e non
fallisce mai e nella quale come ho detto si contentano senza ambir più là di viver
sempre, non è gran maraviglia, che si mantengono facoltosi.
Di Horn alli 20 andai ad Alchemar quasi sempre per Diech in mezzo al mare e padule,
la spesa del monte ne mento, de quali pare, come è in effeto gran cose, essendo in
Olanda in tanta quantità, così forti e tanto battuti sempre dall‟acque, hanno però in
questo bonissimi ordini importando (...) la salute d‟un gran paese. È posta questa città
quasi in mezzo all‟acque fuor che da una parte, dove il territorio è molto bello, e qui
ancora sono pascoli nobilissimi, e traversata pure da canali, pieni sempre di barche, e vi
sono belle strade, piazze e una gran chiesa, e vi si fa assaissimo cascio. È forte e monita
al solito del paese. Di lì dopo magnare accostandosi alle dune, che sono monti d‟arena
verso il mare, ne quali sono infinità de conigli. Arrivammo la sera a Horlem bella, et
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