Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

già colonia de romani con maggiori privilegi dell‟altre colonie. È città antichissima et in
pianura et ha tre cinte di mura, con tre canali dove corre l‟acqua della Brenta; è
fortificata tutta eccellentissimamente et ha attorno per tutto due miglia di campagna rasa
e gira sette miglia di circuito, ma non fa più di trentamila anime e dentro vi è gran vani.
Sonvi belli edifitii di chiese, imparticolare è prima Santa Giustina, chiesa de monaci di
San Paolo che vi hanno più di cinquantamila scudi d‟entrata e chiesa grande assai e
moderna e vi è un coro di noce intagliato con la vita di Cristo Signore nostro ch‟è il più
bello che si abbia visto altrove. Sant‟Antonio di Palma è grandissima chiesa con molte
cupole, come anco Santa Giustina. Qui è il corpo del detto santo nella cui cappella si
veggono molti miracoli da esso fatti di marmi bianchi di rilievo del Santorino, et altri
scultori che è bellissima cosa. Vi sono molti belli depositi imparticolare del cardinale
Bembo; v‟è di poi il deposito primieramente di Gattamelata, la cui statua sopra un bel
cavallo tutto di bronzo, vedesi avanti la facciata della chiesa nel muro della piazza, et è
opera di Donatello molto bella e gran chiesa e di fabriche per l‟uso umano. Vi è il
Palazzo del Podestà, e del capitano di giustitia e vicino a quello del podestà, vi è il
Palazzo del Magistrato dove vedesi una grandissima sala la maggiore ch‟io abbia vista
in altro luogo dove è la memoria di Tito Livio, de Speroni, di Pietro d‟Abano e di altri
uomini eccellenti Padovani. Vi è lo studio generale tanto celebre con molti scolari oltre
a gli italiani, tedeschi, francesi, fiamenghi e inglesi. La città in somma ha del grande ma
le strade non sono molto corrispondenti ne in larghezza ne in politia alle fabriche
antidette. La campagna è bellissima et imparticolare verso i colli euganei tanto celebrati
da poeti dove vedesi Arquata con la sepoltura del Petrarca.
Di Padova partii il dì 24 e sempre con vista di bellissima campagna arrivai a pranzo a
Vicenza, Vicentia chiamata da Tacito nel diciannovesimo degli Annali. È questa città
posta in pianura con vaghissime colline attorno, e vi passano per mezzo dui fiumi,
benché piccioli; vi sono belli palazzi imparticolare quello del podestà in una bella
piazza, ove è un salone simile a quello di Padova, et ha bella facciata piena di concie e
statue. Visitai la chiesa di Santa Corona così chiamata per esservi una spina della
Corona di Nostro Signore reliquia di grandissima devozione, e in detta chiesa entrovi
l‟adoratione di magi di Paolo Veronese bellissimo. Sono in detta città molti
gentiluomini che vivono molto cavalerescamente e imparticolare veddi la stalla di Cento
Lapia con parecchi cavalli di prezzo tenuti meglio assai di quello che si faccia a Roma.
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