Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

isogna che se la passino assai allegramente. La gente interviene a quelle lor funtioni
con molta devotione. Si predica in questo luogo ordinariamente la domenica, il martedi
et il venerdi. Vi hanno guardia d‟alcuni soldati, e molt‟armi, ch‟avevano già dentro le
città nella chiesa di Santa Croce de frati francescani conventuali, ma Ridolfo Secondo
gli ne levò, e fù bene che morisse Mattias, perché gli n‟avrebbe restituito. La nobiltà
nell‟Austria è molta e ricca, avendo bellissimi castelli et essendo padrone assoluto di
vassalli e villani, che sono schiavi più che vassalli, già che il signore in questo paese
come in Boemia, Slesia, Alsatia è padrone dell‟anima, del corpo, e dell‟onore, e della
robba de suoi vassalli, facendoli cambiare religione, servendosi de loro corpi come de
schiavi, delle loro figliole come di concubine, e della lor robba come della propria.
In Austria spende la nobiltà in trattarsi bene, con molti servitori e cavalli, che però ce ne
sono pochi, et anco nel vestire, in particolare dell‟uomini, essendo più positivo quello
delle donne, se bene molto leggiadro e polito. Nelle dote hanno pochissima spesa, non
eccedendo la dote del nobile o barone più di tremila fiorini, e quella del borgese più di
mille, che sono una miseria. È ben vero che i nobili spenderanno in banchetti, livree,
balli et altro in occasione di nozze molto più, et alcune volte diece volte più della dote,
toccando però a fare spese simili ai padri delle spose.
Le donne in Austria sono per lo più belle, garbate, ben create, e di bellissima
conversatione, e massime de forastieri, ma ne sono ambitiosissime, e lo procurano, e vi
è per questo fra le principali dame grandi emolatione. Si tratta con loro con grandissima
libertà di parlare, et anco quando s‟arriva ad una pratica stretta di parlare e toccare, non
si passa però più oltre. Non vi è differentia fra vedove, maritate e fanciulle, godendo
ogn‟uno la medesima libertà.
Nella città nelli tempi di pace è grandissima abondanza, trattandosi di grano a ragione il
più di trentasette debari il rubbio, del vino manco di diciassette il barile. Una vitella al
più però venti la biada, diciassette il rubbio, e così di mano in mano d‟ogni cosa vi è
grandissima abondanza, ma oggi, che il paese è consumato dalla guerra, vive assai
all‟italiana, ben è vero, che in due anni si rimette in stato meglio che prima, vedendosi
da pertutto riedificare i villaggi abbrugiati e coltivare le terre abondante, e moltiplicare
il bestiame, e veramente il paese è tutto fertile, così facile a lavorare, e con aria così
perfetta che con pochissima fatiga tornarà a rihaversi, cosa che non succederebbe a
nessuna parte d‟Italia, e libero anco, e franco quasi d‟ogni impositione, e se non fusse il
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