Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

tutti uniti, e popolati di modo che può mettere insieme meglio di tredicimila fanti, et è
tutto feudo imperaile.
Di lì a 9 ci partimmo, e nel passare vedemmo la città di Sarzana padria di Nicolò V
pontefice, posta nel principio della Valle di Magra dalla banda della toscana, et a
cavaliere vi è la terra, e la fortezza di Sarzanello, che l‟una e l‟altra furo già di fiorentini,
e per poca prudenza di Pier de Medici passorno in mano di Carlo Ottavo da ministri del
quale furono bruttamente venduti a genovesi, che oggi la posseggono con molta gelosia
tenendoci più di trecento fanti tedeschi in presidio fra l‟una e l‟altra et un proveditore
gentiluomo che vi riesiede continuamente, e governa quel posto che hanno lì aggiunto
in toscana. Nella città non è cosa di notabile, essendo picciola e di poca buona aria; è
però ben fortificata, e Sarzanello è una bella fortezza, e rispetto all‟impotenza del piano
della Lombardia in Toscana di gran consideratione, già che in occasione di passeggi
d‟eserciti grossi, non si può per l‟Appennini in parte nessuna d‟Italia farlo con più
comodità, e per l‟agevolezza della strada, e per l‟abbondanza de pascoli, e per ogni altro
rispetto che per questa, come si è visto, ch‟è sequito più volte ne tempi passati. Tirando
più inanzi si passa in più luoghi il fiume Magra, ch‟è il termine fra la Toscana e la
Liguria, e vedesi per la valle molte castella, che parte ancora sono e furno tutte già di
marchesi Malespini, come Vezzano, Fosdinovo, Podenzaro, Mondagnano, e molt‟altri,
che sono oggi passati per diverse strade in mano o delli spagnoli o del granduca. Fui a
desinare a Terra Rona villa, e di lì, passando per Villa Franca, luogo de Malespini, e poi
per Pontremoli, terra del Ducato di Milano assai grossa, e partita con un ponte della
Magra, dove veddi una bella chiesa de frati di S. Agostino dedicata alla Santissima
Annuntiata, arrivai la sera a Monte Lungo villa vicino alla Lisa ch‟è il giogo della
montagna. Alli 10 passai il detto giogo, dove per assicurar la strada, trovai le guardie
che vi tiene sempre il duca di Parma, et ha una veduta d‟amenissime montagne. Calai in
Berce, capo d‟un contado del conte di San Secondo, per il cui stato si camina tutto il
giorno quasi in fine a Parma. Alla radice del monte trovasi Fornoso, piccolo luogo
situato sopra il Taro, famoso per la battaglia sequitavi fra Carlo Ottavo e la lega de
venetiani e del duca di Milano, e di lì, per un bellissimo stradone tutto piano, arrivai a
Parma. La mattina delli 11 fui a far riverenza al signor cardinale Farnese, et a quelle
altezze, dalle quali fui arrestato in palazzo dove mi trattenni tre giorni, regalato, et
onorato sommamente. Veddi la città tutta fortificata alla moderna; gira cinque miglia di
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