Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...

stessi. Tutto, però, è vissuto in modo diverso. Mentre nel primo caso si
avverte la necessità impellente di mettersi a confronto con gli altri e con
l‟altro, nel secondo si cerca l‟intimità della solitudine.
In effetti, mentre un uomo privo di esperienze mette in opera un
lavoro di indagine fondato sulla ricerca personale “negli altri” in un
processo di identificazione, l‟uomo maturo investe le sue energie nella
riflessione solitaria. Non ha bisogno del confronto con le esperienze altrui
ma soltanto di riprendere in mano la vita passata per valutarla e attribuirle
senso e valore. In effetti, Freud riferendosi al rapporto tra bambino e
genitore nel discorso sugli effetti esercitati da uno specifico tipo di
educazione, fa esplicito riferimento ad un processo di identificazione,
cioè l‟assimilazione di un Io ad un Io estraneo, in
conseguenza della quale il primo Io si comporta sotto
determinati riguardi come l‟altro, lo imita, lo accoglie
in certo qual modo in sé 49 .
Vincenzo De Caprio, parlando di Giuseppe Acerbi, pone l‟accento
sulla diversità dell‟intenzione che traspare dai viaggi intrapresi dallo stesso
Acerbi in epoca giovanile e poi in età senile 50 . La dovizia di appunti
registrati nel diario di viaggio composto durante il suo Grand Tour alla
rovescia compiuto in epoca giovanile e la meticolosità di relazioni ampie
redatte in occasione di altri viaggi intrapresi durante una vita piena di
impegni, si scontrano con la scarsezza di interesse, come ci sembra dalla
lettura del suo diario, che Acerbi riservò al viaggio compiuto nel 1834 a
49 S. Freud, Filosofia, op. cit., p. 56.
50 Cfr. V. De Caprio, Giuseppe Acerbi a Roma, diario di un viaggiatore diventato turista, in Il viaggio in
testi inediti o rari, Roma 1998.
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