Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...
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sono l‟armatura <strong>di</strong> Enrico IV, <strong>un</strong> enorme fanale d‟argento e cristallo <strong>di</strong><br />
montagna e <strong>un</strong>‟artiglieria fornita <strong>di</strong> ogni tipologia <strong>di</strong> armi in tali quantità da<br />
poter armare 3.000 persone. Prende nota poi della visita allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
Bartolomeo della Nave, in cui vi trova i <strong>di</strong>segni del Parmigiano e <strong>di</strong><br />
Raffaello, e della visita alla chiesa della Madonna dell‟Orto.<br />
Il giorno 19, dopo aver visitato la chiesa <strong>di</strong> San Zaccaria, si reca<br />
nell‟arsenale della Repubblica. La maestosità della struttura lo lascia quasi<br />
senza parole, poiché “non si può per la sua grandezza descrivere; basti solo<br />
<strong>di</strong>re che ci sono 200 fuste finite <strong>di</strong> galere con tutti i suoi armamenti”. Vi<br />
sono più <strong>di</strong> 1.000 pezzi d‟artiglieria <strong>di</strong> mare, <strong>di</strong> terra e <strong>di</strong> ogni grandezza<br />
sufficienti per armare <strong>un</strong> esercito <strong>di</strong> 50.000 persone. Tutto l‟arsenale<br />
sorprende per la pulizia e l‟or<strong>di</strong>ne. Nei magazzini sono stipati molti<br />
materiali tra cui la polvere <strong>di</strong> salnitro, il canapè, legname, ferramenti, pale<br />
d‟artiglieria e tutto quanto occorreva per armare eserciti <strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> terra.<br />
Per la produzione dell‟arsenale si impiega il lavoro <strong>di</strong> <strong>un</strong> migliaio <strong>di</strong><br />
uomini. Lo stesso giorno A.V. viene invitato a prendere visione dello<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> teste antiche e delle statuette del priore Contarino, ma l‟opera che<br />
lo colpisce maggiormente è <strong>un</strong> letto d‟ebano intarsiato e impreziosito con<br />
agate, lapislazzuli, corniole e <strong>di</strong>aspri. Per concludere la giornata, scrive il<br />
nostro viaggiatore “ved<strong>di</strong> poi anco il modo d‟imbiancare la cera ch‟è bella<br />
cosa”.<br />
Le annotazioni del giorno 20 sono decisamente sommarie, il nostro<br />
viaggiatore infatti non si sofferma sui particolari come al suo solito. Scrive<br />
<strong>di</strong> aver u<strong>di</strong>to messa nella chiesa <strong>di</strong> San Francesco e <strong>di</strong> aver poi visitato<br />
quelle <strong>di</strong> San Domenico e dei crociferi, San Francesco <strong>di</strong> Paola, San<br />
Giuseppe che conservano <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Tiziano e del Palma. Si reca alla<br />
“Galleria della Procuratio”, alla fornitissima libreria lasciata dal car<strong>di</strong>nale<br />
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