Diario di viaggio di un anonimo viterbese - Unitus DSpace ...
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idea concorrono l‟importanza attribuita alla notifica dei giorni, le<br />
imprecisioni ortografiche presenti in alc<strong>un</strong>i passi e gli spazi tratteggiati<br />
lasciati in bianco che l‟autore solo successivamente avrebbe riempito col<br />
dettaglio che al momento della stesura non ricordava.<br />
Il <strong>viaggio</strong> all‟estero intrapreso nel 1622 non presenta importanti<br />
variazioni rispetto alle modalità <strong>di</strong> scrittura dei due precedenti eccetto <strong>un</strong>o<br />
sguardo più attento alle novità <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>ventava spettatore. Il nostro<br />
viaggiatore parte nuovamente dalla città <strong>di</strong> Viterbo il 4 giugno e conclude il<br />
suo itinerario con l‟arrivo a Londra il 12 ottobre dello stesso anno. Il<br />
manoscritto si interrompe bruscamente, senza ness<strong>un</strong> resoconto delle<br />
impressioni finali, con le poche nozioni scritte sull‟Inghilterra, <strong>di</strong> cui il<br />
viaggiatore aveva visitato ben poco. Possiamo immaginare che dopo pochi<br />
giorni trascorsi nell‟o<strong>di</strong>erno Regno Unito A.V. avesse deciso <strong>di</strong> tornare in<br />
patria, ma non sappiamo se per necessità o per dovere o semplicemente<br />
perché nei suoi <strong>di</strong>segni iniziali quella dell‟Inghilterra era già stata prevista<br />
come tappa definitiva, meta ultima del <strong>viaggio</strong>.<br />
Come detto sopra, le attenzioni che riserva alle novità osservate<br />
all‟estero sono decisamente superiori a quelle che si riferiscono al <strong>viaggio</strong><br />
in Italia. Le località toccate nel <strong>viaggio</strong> precedente vengono, in questa<br />
seconda parte lasciate da parte, poiché le pagine del <strong>di</strong>ario del <strong>viaggio</strong> in<br />
Europa sono consecutive a quelle del racconto del <strong>viaggio</strong> in Italia. Passa<br />
da Firenze a Lucca, per poi gi<strong>un</strong>gere a Carrara, dove sembra d‟obbligo far<br />
menzione dell‟estrazione del marmo, e infine a Parma dove, ospitato dal<br />
duca Farnese, si trattiene per tre giorni. La città gli appare <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />
bellezza e fuori dall‟or<strong>di</strong>nario per la bassezza delle case. Tocca la località<br />
<strong>di</strong> Cremona, della quale non scrive nulla, per averne già parlato nell‟altro<br />
<strong>viaggio</strong>. La sua ultima importante tappa italiana è Brescia per poi entrare<br />
nelle terre della casa d‟Austria. Da questo p<strong>un</strong>to il suo sguardo si fa più<br />
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